Logo d'ateneo Unibo Magazine

Progetto Prostata - percorso diagnostico facilitato

Innovativo progetto diagnostico messo in campo dall'Unità operativa di Urologia dell'azienda S.Orsola Malpighi.
Forte adesione al "percorso diagnostico facilitato" - 501 pazienti visitati gratuitamente in 43 giornate di lavoro distribuite nell'arco di sei mesi con il lavoro di 30 volontari fra medici, tecnici ed infermieri. Prenotazioni esaurite in soli 15 giorni. E' stata massiccia l'adesione alla prima fase del ''Progetto Prostata - percorso diagnostico facilitato'' messo in campo dall'Unità operativa di Urologia dell'azienda S.Orsola Malpighi di Bologna, diretta dal professor Giuseppe Martorana, fra luglio e dicembre del 2002. L'iniziativa era mirata alla diagnosi della patologie prostatiche della popolazione maschile di Bologna con più di 50 anni. Ma il fatto innovativo, unico del genere in Italia - ha spiegato il professor Martorana, che ha riassunto i risultati del lavoro compiuto - è consistito nell'accesso unico per compiere in poche ore diverse prestazioni (dosaggio, ematochimico del psa, visita urologica ed ecografia) con refertazione in tempo reale, evitando così il percorso frammentato che in genere seguono i cittadini. Il 48% dei pazienti - ha riferito Martorana - ha presentato sintomatologia disurica, il 32% è stato sottoposto ad una terapia medica ed il 5% ad una chirurgica. Si è trattato per lo piu' di interventi per ipertrofia prostatica benigna, ma in un caso anche di una neoplasia maligna. Nel complesso il 20% dei pazienti ha avuto bisogno di ulteriori accertamenti. Il progetto - che ha avuto il sostegno economico con 400 milioni di lire per le attrezzature scientifiche della Fondazione della Banca del Monte di Bologna e l' appoggio dell' Associazione Samur, studi avanzati malattie urologiche - è servita per sensibilizzare la popolazione maschile su patologie molte diffuse (sono 74 mila gli uomini over 50 a Bologna) ed anche sul rischio tumore, il secondo per incidenza maschile dopo quello del cancro al polmone. Anche se la comunità scientifica è ancora divisa sull' utilità di uno screening di massa per questo tipo di malattia - ha osservato Martorana (un convegno internazionale su questo aspetto è in programma a Firenze il 15 marzo dove sono attesi due report compiuti in Austria e a New York) - sarebbe importante che si diffondesse una maggiore sensibilità fra gli uomini per compire controlli regolari dopo i 50 anni e che fosse istituzionalizzato un percorso che con un unico accesso permette di compiere le tre indagini di base. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche l'assessore alla sanità del comune Gianpaolo Salvioli, il direttore dell'azienda ospedaliera Paolo Cacciari ed il presidente della Fondazione del Monte Stefano Aldrovandi. Ora si pensa alla seconda fase per estendere il progetto e continuare i controlli, con il pagamento del solo ticket, per chi ha gia' usufruito della prima visita gratuita.