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L’Italia e la politica: un paese che cambia

Eric Jozsef, giornalista francese, ha provato a capire la politica italiana. Ecco le sue conclusioni, esposte nel corso dell’ultimo incontro del ciclo “Italiani”.
Disegno di una "mitica" 500 È giunto al termine mercoledì 4 febbraio “Italiani: l’Italia raccontata dagli stranieri.”, ciclo di conferenze organizzato dalla Biblioteca Universitaria in collaborazione con il Comune di Bologna.  L’ultima parola sui cittadini della penisola è toccata al giornalista Eric Jozsef, corrispondente dall’Italia per il quotidiano parigino Libération, collaboratore del quotidiano svizzero Le Temps nonché presidente della Associazione Stampa Estera in Italia.

Man bas sur l’Italie” è il titolo del libro (pubblicato in Francia nel 2001) che Eric Jozsef ha dedicato all’ascesa al potere di Silvio Berlusconi. Con questo libro intendeva illustrare ai lettori francesi il filo rosso che percorre la vita politica italiana da Tangentopoli sino al 2001 per fare chiarezza e scacciare via alcuni dei pregiudizi nei confronti dell’elettorato italiano. Invitato dalla Maison Française, il giornalista ha riproposto quest’analisi, frutto di dieci anni di osservazione diretta delle cose italiane, a beneficio degli stessi interessati. Al di là della disamina del “fenomeno Berlusconi”, sia nei suoi aspetti tipicamente italiani (“Conflitto di interessi” unico al mondo) che nei suoi risvolti internazionali (nuova concezione della politica come “mercato” anziché come progetto), più è interessante è forse come Eric Jozsef ha percepito il mutamento della società italiana negli ultimi anni. Pur riscontrando in Italia una grande distanza fra paese legale (politica, istituzioni) e paese reale egli ha notato come, in seguito al vertiginoso arricchimento che ha investito l’Italia tra anni ’80 e ’90, è emerso un blocco sociale fatto di commercianti e piccoli imprenditori che privilegiano la libera impresa e il consumismo e che in Berlusconi hanno trovato la rappresentanza politica che cercavano. A questo blocco è andato sempre più contrapponendosi l’Italia intellettuale che inizialmente l’aveva snobbato non comprendendone i valori. Sullo sfondo, intanto, il paese invecchia, perde la capacità di espandersi economicamente e inizia ad interrogarsi sul suo futuro.

L’Italia che ha raccontato Eric Jozsef, lo riconosce lui stesso, è soltanto una delle tante Italie, ognuna coi suoi vizi e le sue virtù ma - ed è l’insegnamento che sin dall’inizio questa rassegna ha voluto dare -  “una democrazia non è sana se non sa affrontare lo sguardo dei vicini”. Sono parole di Umberto Eco.