16 Aprile 2004
Saffaro, le forme del pensiero
Editore:
Aspasia
Prezzo:
40 €
Luciano Saffaro a 360 gradi in un catalogo, quello della mostra allestita presso i musei di Palazzo Poggi, che unisce una galleria di immagini ad alta definizione, un’antologia critica firmata dai maggiori nomi italiani del settore e un apparato di riferimenti bibliografici esteso e di facile utilizzo.
Un catalogo dei dipinti e dei disegni a china. Un’antologia dei commenti critici redatti in occasione delle principali mostre tenute dal 1962 a oggi. E un apparato di supporto che elenca tutte le pubblicazioni. In altre parole: immagini, testi e bibliografie. Sono questi i contenuti di “Saffaro, le forme del pensiero”, il catalogo, il primo con queste caratteristiche, della mostra di Lucio Saffaro allestita nei Musei Universitari di Palazzo Poggi dal 18 marzo al 6 giugno 2004.
Il testo è un omaggio a una delle figure artistiche più carismatiche dell’Italia del ‘900. Una figura che ha riscosso successo in Italia e all’estero gravitando però sempre attorno a Bologna e alla sua Università, dove l’artista, nato a Trieste nel 1929, si è laureato in fisica. “Lucio Saffaro – scrive il Rettore Calzolari nella premessa – non era un matematico che si dilettava nella pittura, e neppure un artista convertito alla matematica. Era più semplicemente un buon matematico e un pittore tra i più interessanti fra gli italiani del XX secolo”. Ideale quindi per essere protagonista della rassegna “Arte e Scienza”, proposta, in collaborazione con UniboCultura, dal Museo di Palazzo Poggi. Ente diretto dal Pro Rettore alla Didattica Walter Tega, che nell’introduzione si sofferma sul significato dell’opera di Saffaro: “Tetraedri, icosaedri, dodecaedri, quadrati, triangoli, linee, punti, sono per Leonardo come per Euclide, per Saffaro pittore come per Saffaro matematico, si parva licet, il mezzo per ragionare dell’invisibile”.
Oltre che per l’ampia galleria di immagini di alta qualità, il catalogo, curato da Giovanni Maria Accame, con il contributo di Renato Barilli e Michele Emmer, si distingue anche per la vastità dei contributi critici, da soli in grado di dimostrare l’interesse suscitato da Saffaro nel mondo artistico. Tra i molti nomi che arricchiscono l’antologia critica ecco quindi comparire Arcangeli, Caroli, Emiliani, Longo e Arcan che nel 1986 scrisse: “Saffaro non è un matematico convertito alla pittura, ma un matematico che fa matematica, alta matematica, con la pittura. (...) Perciò mi pare che Saffaro non faccia arte per la scienza né scienza per l’arte, ma arte come scienza”.
Innumerevoli spunti di riflessione, che si ampliano ulteriormente nelle pagine conclusive, una lista rigorosa e di facile fruizione di tutte le pubblicazioni di e su Luciano Saffaro.