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Nuove tecnologie al servizio dei disabili

Il DEIS e il DIEM della Facoltà di Ingegneria partecipano al progetto StartER: un network che unisce il lavoro di università, enti di ricerca e imprese per poter fornire soluzioni innovative ai problemi della disabilità.
disabile In Emila-Romagna la percentuale di popolazione che supera i 65 anni è pari al 21,3%: più alta della percentuale europea (15,5%) e di quella italiana (16,8%). Al progressivo invecchiamento della popolazione corrisponde un aumento dei soggetti con disabilità motoria, che spesso sperimentano una riduzione drammatica del proprio livello di autonomia e di partecipazione alla vita sociale. Un uso appropriato della tecnologia può fornire risposte concrete al desiderio delle persone con disabilità di ritornare ad una vita attiva, fornendo metodi e dispositivi più efficaci per la cura e l’assistenza.
Partendo proprio da queste considerazioni, due dipartimenti della Facoltà di Ingegneria, il DEIS (Dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistemistica) e il DIEM (Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni Meccaniche, Nucleari, Aeronautiche e di Metallurgia), assieme ad altri sette partner (tra cui Centro Protesi INAIL di Vigorso di Budrio, Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna, Montecatone Rehabilitation Institute di Imola), appoggiati da una trentina di sostenitori, hanno dato vita a StartER.

StartER - Strategic neTwork for Assistive & Rehabilitation Technology in Emilia-Romagna - è un progetto, coordinato dal prof. Angelo Cappello del DEIS, che si pone l’obiettivo di costruire una rete regionale di laboratori di ricerca (universitari, di enti pubblici e imprese) in grado di mettere a disposizione delle aziende interessate il know-how necessario per realizzare soluzioni innovative e di oggettiva efficacia per la disabilità. "Nella nostra Regione - spiega il prof. Cappello - esistono punte di eccellenza nella ricerca e nella produzione di strumenti per l'aiuto dei disabili, ma manca una rete che possa coordinare le diverse attività e dare ulteriore sviluppo al settore". Attraverso StartER, dunque, non solo miglioreranno gli standard qualitativi delle aziende già presenti sul territorio regionale e nazionale, ma si darà anche un grande impulso alla nascita di una nuova imprenditorialità ad alto contenuto innovativo, nella prospettiva di rendere sempre più l’Emila-Romagna un punto di riferimento per le tecnologie assistive e riabilitative.

Il progetto si articola in due macro-aree (riabilitazione medica e riabilitazione sociale), contenenti quattro sottoprogetti: "Neuroriabilitazione e Neuroprotesi", dove tecniche di biofeedback, di realtà virtuale e di stimolazione elettrica funzionale verranno impiegate per la riabilitazione motoria di soggetti con patologie a carico del sistema nervoso; "Protesi", in cui verranno sviluppati disegni innovativi e altamente personalizzati di arti protesici e di protesi articolari; "Valutazione Funzionale", che mira a stabilire in modo quantitativo la funzione motoria del soggetto, prima e dopo la riabilitazione; "Interazione Uomo-Ambiente", dove verranno sviluppate tecnologie innovative per la domotica e il monitoraggio della mobilità in ambiente extra-clinico (ad esempio domestico). I primi tre sottoprogetti fanno riferimento alla macro-area della riabilitazione medica, che punta ad aumentare le capacità residue del disabile fino all'eventuale completo recupero, mentre il quarto sottoprogetto si riferisce alla macro-area della riabilitazione sociale, volta a ridurre gli ostacoli esterni e quindi le abilità richieste al paziente.

Attraverso StarterER (progetto attualmente in attesa di approvazione da parte della Regione Emilia-Romagna), dunque, sarà possibile creare una rete che, attraverso un intervento su tutta la filiera produttiva, dall'idea innovativa alla sua realizzazione, possa creare risposte ai problemi della disabilità e favorire così il mantenimento o il raggiungimento di una buona qualità della vita.