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Da San Paolo alle summer school dell’Alma Mater

Nel complesso di Santa Cristina è stata inaugurata una mostra che raccoglie cartoline storiche della città brasiliana di San Paolo. Uno sguardo al mondo come quello dell’Università di Bologna che ha presentato le sue summer school internazionali per l’estate 2004.
Una delle cartoline di San Paolo esposte a Santa Cristina Taglio del nastro ieri con il Rettore Pier Ugo Calzolari e il Presidente della Regione Vasco Errani per la nuova mostra ospitata dal Convento di Santa Cristina (Piazzetta Giorgio Morandi 2, angolo via Fondazza).  C’era una volta una piccola città il titolo dell’esposizione che suona come passato favolistico e lontano visto che la città di cui si parla è oggi una delle più popolose al mondo San Paolo del Brasile.

Singolare il materiale che viene posto sotto la lente di osservazione per raccontare la storia della città. Cartoline. Un’accurata selezione proveniente da una vasta e pregiata raccolta di un collezionista, Enzo Ricci, vissuto in Brasile negli anni Cinquanta. Molte le curiosità in giro. C’è un club di canottieri del 1905 e ci sono gli Indios dalla tribù dei Guarany immortalati in formazione quasi calcistica. E ancora gli scorci della città come l’Avendia Pulista così come si presentava agli occhi dei passanti nel 1904.
Promossa da Regione, Università e Legacoop e realizzata da Aicer in collaborazione con la Consulta dell’Emigrazione e dell’Immigrazione Regionale e UniboCultura, la mostra rimarrà aperta fino al 20 giugno. Sarà possibile visitarla con ingresso gratuito dal martedì al venerdì dalle 15 alle 21, sabato e domenica dalle 10 alle 19.

E al termine dell’inaugurazione di ieri anche un brindisi alla nuova offerta didattica internazionale dell’Alma Mater: nel convento di Santa Cristina il Rettore, Pier Ugo Calzolari, e il pro Rettore alle Relazioni Internazionali, Roberto Grandi hanno presentato la locandina che raccoglie tutte le summer school organizzate dall’Università di Bologna. Di fronte ai docenti e agli amministrativi che hanno collaborato al progetto, Grandi ha descritto il manifesto come “lo strumento per presentare un prodotto sistematico al resto del mondo. Un mondo che chiede alternative didattiche agli Stati Uniti e a cui l’Alma Mater risponde con corsi estivi e master in lingua inglese, presentati per la prima volta raccogliendo a livello centrale le proposte dei singoli dipartimenti”. “Trasformare in inglese ciò che facciamo – ha poi proseguito Calzolari - è una scommessa per un’università, come la nostra, che vuole rimanere ai vertici della classica europea, ma non vuole rinunciare alla sua identità latina. Tuttavia è importante che il manifesto delle summer school del prossimo anno sia ancora più grande, perché l’internazionalizzazione è la chiave del successo”.