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Calzolari: Bologna avrà il suo Collegio di Cina

Di ritorno da Pechino il Rettore ha fatto il punto sui progetti che l'Università di Bologna promuoverà per migliorare i suoi rapporti con la Cina.
Muraglia cinese E' ormai certo che anche Bologna avrà il Collegio di Cina. Dopo le ipotesi avanzate nei mesi scorsi, l'annuncio ufficiale viene ora dal Rettore, Pier Ugo Calzolari, da poco rientrato da Pechino dove era con la delegazione italiana guidata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. La prima sede, quella dove già dal 2005-2006 alloggeranno cinquanta studenti cinesi sarà lo studentato di via Castellaccio gestito dal Ceur, ma sul tavolo c'è di più che un alloggio. "Accanto alla residenza per studenti che già oggi è funzionante - ha spiegato Calzolari - intendiamo costruire sale studio, sale per convegni e sale per lezioni. Abbiamo ottenuto un finanziamento ad hoc grazie alla legge speciale 338. Sarà un vero e proprio centro culturale e ospiterà cinquanta studenti cinesi fin dal prossimo anno accademico".

Il Collegio di Cina è l'iniziativa più importante, destinata a coinvolgere tutte le istituzioni cittadine: Assindustria, Camera di Commercio, Regione, Provincia, Comune, Fondazione Carisbo e Fondazione Ceur. L'Università, però, lavora anche su altri fronti e in particolare sul Progetto Marco Polo, un programma nazionale messo in campo dalla Crui e da Assindustria, che prevede azioni dirette a favorire lo scambio di studenti, dottorandi, ricercatori e stagisti tra la Cina e l'Italia. I centri di coordinamento saranno Roma e Shangai, ma Bologna, dove già studiano trenta giovani studenti cinesi, avrà un ruolo importante.

"La Cina - ha concluso Calzolari - è un paese all'arrembaggio del suo futuro. Lì il futuro lo aggrediscono con violenza e lo prendono per il bavero. Non danno solo buffetti sulle guance come fanno in altri paesi".