24 Novembre 2004
Natura, cultura, identità
Autore:
Giuliano Pancaldi (a cura di)
Editore:
CIS
Umanisti e scienziati di quattro università si confrontano in un'ottica interdisciplinare sul senso di identità europea presente all'interno della comunità accademica. Dai saggi, che riprendono le esperienze di tre seminari, emerge che il vero denominatore comune dei ricercatori è il sentore di un'Europa oltre l'Europa.
Scavalcando le contrapposizioni tra l'Europa delle persone e l'Europa dei mercati e delle monete, quali sono i fattori naturali e culturali che definiscono il senso di appartenenza a un luogo chiamato Europa? Filosofi del linguaggio e biologi, fisici e antropologi, economisti e geografi hanno tentato di rispondere a questa domanda confrontando il loro punto di vista disciplinare con quello degli altri nell'ambito di tre seminari organizzati tra il 2001 e il 2003 all'Università di Bologna con il sostegno della Comunità Europea.
Esperienze di dialogo tra l'Alma Mater e le università di Heidelberg, Louvain-la-Neuve, Montpellier e Salamanca, che il Dipartimento di Filosofia di Bologna ha raccolto in "Natura, cultura, identità", un'antologia di saggi da cui emerge una palpabile tensione tra saperi specialistici e matrice europea. In ogni disciplina, cioè, è presente da un lato un antico richiamo all'identità nazionale, alla propria tradizione di ricerca, e dall'altro, un più recente rimando ai flussi internazionali, e alla mobilità dei cervelli che trascende i confini continentali. Tensione forte quest'ultima, radicata a tal punto che il prof. Giuliano Pancaldi, curatore della pubblicazione scrive nell'introduzione che "si è tentati di affermare che forse il meglio di ciò che ci affanniamo oggi a definire come identità europea - anziché nelle proclamate, controverse e mille volte fratricide radici comuni - sta nell'ideale di un'Europa oltre l'Europa che si estende ben oltre i confini geografici e culturali del vecchio continente".
Questa ipotesi emerge dal testo delineandosi nella successione di tre diverse sezioni. La prima, la più generale, parla di Europa oscillando tra i fattori naturali e culturali alla base dell'identità continentale: nei cinque saggi che compongono questa prima parte, i contributi della genetica delle popolazioni procedono al fianco delle analisi economiche sui modelli agricoli. La seconda sezione, più puntuale, si concentra invece sulla scienza e sul ruolo che il pensiero scientifico ha giocato nella definizione di un luogo europeo: qui la scienza è quella vista dagli scienziati, ma anche quella sentita da coloro che oggi sono ancora studenti. Si guarda avanti, dunque, ma senza dimenticare i dilemmi tradizionali della cultura occidentale, che la terza e ultima sezione analizza con monografie sul razzismo, modelli di società civile e recupero dell'aristotelismo.
L'antologia, che rientra nel programma "Cultura 2000" dell'Unione Europea, è pubblicato dal CIS, il Centro Internazionale per la Storia dell'Università e della Scienza attivo presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università di Bologna.