Com’è profonda la superficie
Parte stasera “Depth of the surface” (Profondità della superficie) una mostra seminario che punta a svelare il potere evocativo della superficie. In mostra le opere di due artisti-docenti: Nanni Menetti ed Edward Evans.
Con un titolo che sa di ossimoro “Depth of the surface” (“Profondità della superficie”), si inaugura oggi alle 17 nell’aula Prodi di piazza San Giovanni in Monte 2 la mostra che raccoglie le opere di due artisti-docenti: il prof. Luciano Nanni (in arte Nanni Menetti), che insegna Estetica all’Università di Bologna e il prof. Edward Evans, docente di Teoria e Tecnica dell’Arte presso la Southwest Minnesota State University negli Usa.
Con il patrocinio di Unibocultura e la collaborazione del Dipartimento di Filosofia e dell’Associazione “Luciano Finelli” Friends of the Johns Hopkins University, la Galleria “Ariete-Artecontemporanea” ha allestito un’esposizione in cui il filo conduttore è l’astratto. “Nelle mie opere – afferma infatti Nanni Menetti – non c’è realismo, nessun oggetto catalizza l’attenzione e così chi guarda può e deve apprezzare tutta la superficie del quadro, leggendovi quello che la sua cultura gli evoca”.
Ciò che interessa ai due artisti è il linguaggio della Natura o meglio la capacità di questa di scrivere messaggi sulle cose. Evans per esempio sottolinea di amare Bologna in modo particolare perché i suoi muri portano più di quelli di altre città i segni del tempo e dell’uomo. E Menetti sottolinea che molte delle sue opere esposte sono delle criografie, ovvero delle tele modellate autonomamente dal freddo della sua casa di Bicognola.
I temi di “Depth of the surface” non sono immediati. Anche per questo la mostra, destinata a rimanere aperta dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17, fino al 28 febbraio, è stata concepita come coronamento di un parallelo percorso seminariale dal titolo “Arte e comunicazione. Il potere della superficie”. Il ciclo di incontri, partito il 10 gennaio, si concluderà sabato 31 gennaio dalle 10 alle 13 nell’aula II di via Zamboni 38, quando i due artisti cercheranno di abbattere con le parole i luoghi comuni che normalmente combattono con la pittura: l’idea che la superficie sia qualcosa di immediato e di banale, e l’idea che una superficie abbia un significato unico. Essi dimostreranno invece che la superficie – descritta da Menetti come la “pelle del mondo” – è una costruzione profonda percepita ed elaborata diversamente da ogni individuo in base alla propria esperienza umana e culturale.
A margine della mostra e dei seminari, il 26 febbraio 2004 alle ore 21 presso l’Aula Absidale di Santa Lucia, si terrà infine una lettura drammatizzata di “Parénklisis”, testo realizzato da Nanni Menetti con la supervisione di Arnaldo Picchi e degli studenti del Dams di Bologna.