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Bologna al centro di una rete regionale per la ricerca

Presentata ieri la rete regionale di laboratori per la ricerca e il trasferimento tecnologico: a Bologna 11 laboratori, 10 centri per l'innovazione e 2 parchi per l'insediamento di nuove imprese.
Logo della rete regionale per la ricerca industriale "La rete delle reti, come Internet". E' così che Gabriele Falciasecca, Presidente di Aster, presenta la rete regionale per l'innovazione e la ricerca nata dalla sinergia tra università, regione ed enti di ricerca. 55 centri, distribuiti da Piacenza a Rimini e finanziati da 22,3 milioni di euro. Strutture nate dal raggruppamento di università, cnr, imprese e organizzazioni pubbliche e private, ma che, dopo la fase di avvio, diventeranno soggetti autonomi chiamati a mettere a frutto la loro attività di ricerca in rapporto all'utenza che a loro ricorre. Da un lato ci saranno laboratori di ricerca industriale, finalizzati alla sperimentazione di nuove soluzioni, e, dall'altro, centri d'innovazione per facilitare il trasferimento tecnologico alle imprese. "Questo - spiega ancora Falciasecca, che col suo consorzio è responsabile dell'attuazione del progetto - perché siamo paradossalmente vittime tanto dell'arretratezza tecnologica quanto dell'invasione di una tecnologia mal sfruttata".

"Bologna - interviene Duccio Campagnoli, Assessore regionale alle Attività Produttive - sarà al centro di questa rete, ospitando 25 laboratori, 21 centri per l'innovazione e 2 parchi per lo sviluppo di nuove imprese". "Un esempio organico di sinergia tra università e impresa - puntualizza il prorettore vicario Luigi Busetto - che consentirà di arginare la fuga di cervelli con l'assunzione di 120 nuovi ricercatori".

Molte le aree toccate dall'iniziativa: automazione meccanica, nanotecnologie, ingegneria dei materiali, ambiente, energia, scienze della vita, informatica, edilizia, informazione, certificazione di qualità. Una rete distribuita nel territorio, ma unita fisicamente dall'infrastruttura di Lepida, la dorsale telematica regionale a larga banda, che ha debuttato lo scorso settembre.

I fondi regionali sono arrivati il 16 dicembre scorso: ancora non tutti i laboratori sono partiti, ma, nelle previsioni di Falciasecca, entro fine marzo l'intera rete dovrebbe essere attiva.