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Scrivere la cortesia

Venerdì scorso una lezione del Presidente dell’Accademia della Crusca ha concluso il laboratorio di scrittura rivolto all’Amministrazione universitaria.
Tastiera Esistono almeno cinque o sei formule di cortesia nella lingua italiana, eppure, sarà forse per l’eccessiva abbondanza, noi italiani finiamo per non usarne neppure una. "Please", "Por favor", "S’il vous plait" accompagnano sempre le richieste rispettivamente di inglesi, spagnoli, francesi. E invece noi, quando arriviamo davanti al bigliettaio della stazione, per esempio, gli chiediamo: "due biglietti per Milano". Un problema di cortesia che, per Francesco Sabatini, docente di Lingua italiana all’Università di Roma3 e Presidente dell’Accademia della Crusca, ha a che fare con la sensibilità, ma anche con la mancata "volontà di rendere felice la comunicazione".

Se ne è parlato, venerdì scorso nella giornata conclusiva di un Laboratorio di scrittura per l’Amministrazione universitaria che è stato appunto intitolato "Scrivere la cortesia". Due i percorsi avviati dall’Ufficio Dirigenziale per le risorse Umane e indirizzati al personale tecnico amministrativo dell’Amministrazione Generale e dei Poli Didattico Scientifici della Romagna. Esercitazioni pratiche per sperimentare sul campo come "ingentilire" la comunicazione giuridica e amministrativa. L’obiettivo è stato per gli organizzatori quello di favorire una maggiore chiarezza e leggibilità dei testi delle comunicazioni ufficiali.

Due le classi e i percorsi: uno coordinato dalla professoressa Daniela Zorzi e l’altro dal professor Fabrizio Frasnedi. Uno rivolto a chi si occupa prevalentemente dei rapporti con l’utenza interna (docenti e tecnici-amministrativi) e l’altro per chi ha a che fare maggiormente con l’esterno (gli studenti). Al centro di tutti i discorsi e delle riflessioni i testi che "diventano scortesi quando non permettono all’interlocutore di capire". "Esiste invece un modo di comunicare – ha spiegato Frasnedi – che ti fa sentire la solidarietà anche quando stai eseguendo una procedura complicata".

Molti i docenti che si sono avvicendati per questo corso: da Gian Mario Anselmi a Maria Luisa Altieri Biagi e Dario Corno. E ancora Stefania Cavagnoli, Rosa Pugliese, Manuela Piemontese. "Un’iniziativa che vede insieme tecnici-amministrativi e docenti e che, - ha spiegato il Direttore Amministrativo Ines Fabbro, in apertura dell’incontro,- si spera possa diventare un laboratorio permanente".