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Nomos Basileus

Si ripete l'appuntamento con le letture pubbliche dei grandi testi classici. Filo conduttore di quest'anno, l'interrogativo sulla natura della legge.
Antigone, logo di Nomos Basileus Dopo la parola, la legge. Nomos basileus (le legge sovrana) è il titolo della rassegna di letture classiche organizzata dal Centro studi "La permanenza del classico". Se l’edizione dello scorso anno si era svolta Nel segno della parola, quest’anno la riflessione è sulla legge. Un ciclo di quattro incontri, tutti i giovedì del mese di maggio (5, 12,19 e 26) a partire dalle ore 21 nell’Aula Magna di Santa Lucia, in via Castiglione 36.

La formula è quella ormai collaudata, con testi letti e interpretati da bravissimi attori, come pure di rilievo sono le musiche e i commenti che arricchiscono la messa in scena. Tradizione greca nella prima serata con la Tragedia di Antigone, con gli attori Monica Guerritore, Luca Lazzareschi, Lino Guanciale e Viola Pornaro e la riflessione di Gustavo Zagrebelsky. Il mondo greco e latino invece nel secondo appuntamento La legge e la città con le letture di Giovanni Crippa e di Elisabetta Pozzi e il commento di Luciano Canfora. Tradizione cristiana a seguire, con Warner Bentivegna e Sandra Ceccarelli in La legge e lo spirito con il commento di Massimo Cacciari e Gianfranco Ravasi. Infine l’Apologia di Socrate, il simbolo del processo ingiusto, con Carlo Rivolta.

Un viaggio nella classicità per scoprire che l’interrogativo sulla natura della legge (individuale o universale?, naturale o patto fra gli uomini?, per molti o per pochi?), ha da sempre attraversato la nostra cultura. Che cos’è la legge? Alcibiade lo chiedeva a Pericle venticinque secoli fa. E Pindaro, il poeta, si interrogava su come può la legge essere sovrana. Un tema antico che si scoprirà ancora una volta attualissimo dunque quello di questa quarta edizione di incontri, preparati con grande entusiasmo e conoscenza da un gruppo di giovani ricercatori, sotto la guida del professor Ivano Dionigi, a cui il rettore Pier Ugo Calzolari, ieri alla presentazione, ha voluto manifestare il proprio apprezzamento. "I giovani manifestano una straordinaria nostalgia dei classici. Ci chiedono di irrobustire le radici culturali con attenzione fervorosa e con una partecipazione talora imbarazzante". E ha concluso con una riflessione sulle radici dell’Europa, che sono proprio nella ricchezza della sua cultura e nella permanenza dei classici.

L’ingresso alle 4 serate è gratuito. Gli inviti (1.500 circa per serata) potranno essere ritirati nei 3 giorni precedenti ciascun incontro al dipartimento di Filologia, in via Zamboni 32.