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GeoLab: alla scoperta del territorio

Diventare geografi con l’aiuto dell’informatica. Ora si può, grazie al GeoLab, il nuovo laboratorio geografico presso l’Università di Bologna.
web Credete che fare geografia significhi misurare i monti o tracciare confini? Cancellate dalla mente questa idea obsoleta, perché ora la geografia si avvale di strumenti informatici d’avanguardia e nuove tecnologie che rendono molto più agevole lo studio dei fenomeni sociali e territoriali.
GeoLab, questo è il nome del nuovo laboratorio geografico situato nell’aula Morandi presso il Dipartimento di discipline storiche, in piazza San Giovanni in Monte.

"L’idea - spiega Carla Giovannini, coordinatrice del progetto - nasce da un’esigenza degli studenti che avevano bisogno di poter mettere in pratica quanto studiato. Esistevano problemi di natura logistica che li costringeva a spostarsi in varie sedi, quindi si è deciso di utilizzare lo spazio dell’inadeguato laboratorio già esistente nell’aula Morandi per dare vita a nuove tecnologie". Tutto ciò è stato realizzato grazie ai finanziamenti (circa 50 mila euro) messi a disposizione dalla Facoltà di Lettere e Filosofia, dal Dipartimento di Discipline storiche e dall’Ateneo bolognese.

Computer con programmi specifici, quali IDRISI e ARCVIEW che permettono l'elaborazione di materiale storico-cartografico, videoproiettore, amplificatore audio, scanner A3, stampante A3,  plotter, palmare e tavoletta grafica. Al GeoLab si lavora con questi nuovissimi strumenti, che permettono di stampare grandi formati e che consentono una precisione millimetrica, fondamentale per la disciplina.

Grazie al nuovo laboratorio gli studenti hanno potuto lavorare alla scoperta del territorio. Un esempio è l’inchiesta "Un GIS partecipativo per gli orti di Bologna", assegnata dal Comune, con cui i futuri geografi hanno censito gli orti della città utilizzando un sistema di cartografia informatica.

Fondamentale è la collaborazione tra le istituzioni e l’Università, come sostiene la professoressa Giovannini, infatti, in questo caso, il Comune di Bologna ha dato modo ai ragazzi di sperimentare le varie applicazioni territoriali del nuovo laboratorio. Numerose le altre inchieste a cui si sta lavorando, come quella circa la tipologia di socializzazione degli immigrati nella città o quella sulla schedatura dei castelli nel territorio.

GeoLab incentrato solo sul capoluogo emiliano? Non è così, dato che l’Università ha stipulato convenzioni con altri comuni, Monzuno è un esempio. Qui alcuni studenti stanno lavorando alla certificazione ambientale, per entrare in un circuito di comuni certificati nel rispetto dell’ambiente a livello europeo. Le esigenze degli studenti incontrano quelle delle istituzioni, come la Regione, la Provincia e l’OIKOS, che sta lavorando sulla riqualifica del Reno, mentre l’ENEA sta insegnando ai ragazzi un corso di telerilevamento.

Impegno assunto dal GeoLab è quello di creare un buona relazione tra territorio e istituzioni. La collaborazione risulta fondamentale in una disciplina, come quella della geografia, che deve guardare ogni tipologia di attività per poter poi esplorare il territorio circostante.

In questo modo è possibile utilizzare il GeoLab come inserimento nel mondo del lavoro, dato che consente di "fare esperienza" e di diventare geografi sul campo. Il rapporto equilibrato tra studenti iscritti (circa cento nella triennale e nella specialistica) e postazioni presenti, permette ai docenti e ai tutor di seguire in tutte le fasi i progetti dei ragazzi e di ottenere grandi soddisfazioni. L’e-learning, cioè l’insegnamento a distanza, è una realtà anche nel GeoLab, che permette ai ragazzi che non possono frequentare in settimana di usufruire del laboratorio il sabato, sempre sotto la guida di tutor qualificati.

Il GeoLab, conclude la professoressa Giovannini, diventa il punto di forza di tutto il corso di laurea ed è un luogo indispensabile per chi desidera diventare un buon geografo.