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Copertina di Petrarca

Petrarca

Autore: Loredana Chines e Marta Guerra (a cura di)

Editore: Bruno Mondadori

Prezzo: 18 euro

"Quasi Giano bifronte sospeso fra luce e ombra del Medioevo". La quarta di copertina della nuova antologia del Petrarca inquadra così il poeta del Duecento di cui riporta, introdotti da un saggio di Ezio Raimondi sui rapporti con Dante, brani sia dagli scritti in volgare che da quelli in latino.

"Petrarca", l’antologia curata per Mondadori da Loredana Chines e Marta Guerra su uno dei padri della letteratura, esordisce con un confronto, quello tra Petrarca e Dante. A istituirlo è il prof. Ezio Raimondi, docente emerito di Letteratura all’Università di Bologna e direttore della collana "La letteratura italiana" a cui il testo appartiene. Raimondi parla di "un dialogo permanete" tra i due autori del Duecento e, in dieci pagine di riflessione e rimandi alle critiche letterarie precedenti, esamina le posizioni dell’uno e dell’altro sui temi più ricorrenti dell’epoca: la "medioevalità", la temporalità, la religiosità e la lirica amorosa.

Il punto da cui Raimondi parte per articolare questo confronto, spesso negato da analisti del passato, è il recupero del Petrarca latino. L’antologia, infatti, nasce proprio nell’intento di riunire le due dimensioni strutturalmente inscindibili del poeta: quella più nota del lirico volgare e quella più nascosta, ma forse anche più intima, dell’erudito fedele al latino. Una lingua quest’ultima che Petrarca sentiva più sua del volgare: il latino, la lingua dei padri, era infatti la prediletta per le confessioni spirituali e personali più profonde. "E’ vero – è scritto a pagina 12 – che per Petrarca la lingua dell’anima, della confessione intima, rimane il latino e in latino sono scritte le postille, spesso di carattere personale e autobiografico, oltre che filologico ed erudito, vergate ai margini del manoscritto. [...] Nelle sicure e consolidate forme del latino, tutelate dall’autorità degli antichi, egli si muove con familiarità; vi si affida per le composizioni di opere di carattere filosofico ed erudito, ma soprattutto vi si abbandona liberamente per esprimere le sue più segrete riflessioni, le sue più laceranti contraddizioni".

Il profilo dell’autore e delle opere ricostruiscono la biografia del poeta abbondando di riferimenti cronologici, ma la ricostruzione del percorso di vita e del percorso letterario partono da una prospettiva più ampia, presentando Petrarca come il primo letterato di professione. "Un nuovo senso della storia [...] – scrivono i curatori a pagina 11 – e la coscienza dei ‘segni’ da lasciare ai posteri fanno nascere nel poeta una nuova sensibilità verso le opere degli antichi e il desiderio di lasciare memoria di sé attraverso i propri scritti letterari".

Per quanto riguarda la sezione antologica, Loredana Chines, docente di filologia medievale e umanistica, e Marta Guerra, dottoranda in filologia greca e latina, hanno estratto porzioni di testo sia dai componimenti poetici in volgare sia dagli scritti eruditi in latino: il Canzoniere, i Trionfi, il Secretum, il De Vita Solitaria, le Familiari, le Senili, le Epistole Metriche e il Testamento.