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Bologna contemporanea

La GAM festeggia i trent’anni della sua attuale sede con una mostra dedicata agli sviluppi dell’arte bolognese contemporanea. Gli studenti dell’Alma Mater possono visitarla gratuitamente tutti i mercoledì.
'Strategie', Cattelan

Nel 1975 venne inaugurata la struttura che ancora oggi ospita la Galleria d’Arte Moderna, progettata da Leone Pancaldi. In occasione del suo trentesimo anniversario, la GAM festeggia con una mostra dedicata all’evoluzione dell’arte bolognese, dal 1975 ad oggi, intitolata appunto "Bologna Contemporanea 1975-2005". Il percorso espositivo è suddiviso in decenni (dal 1975 al 1980, dal 1981 al 1990, dal 1991 al 2000, dal 2001 al 2005), inoltre, al piano superiore, è possibile ammirare alcune opere del periodo precedente al 1975, che appartengono alla collezione permanente del museo.

Curatore della mostra è Peter Weiermair, mentre il prof. Renato Barilli, si è occupato del catalogo della rassegna. "Il filo conduttore della mostra è stato tracciato da Weiermair – spiega Barilli - io l’ho accettato accogliendo anche ben volentieri l’invito a stendere un saggio riassuntivo su quanto la GAM ha fatto per gli artisti emiliani emersi dal ’70 in poi".

La mostra non intende offrire un catalogo esauriente o compiuto dell’arte bolognese recente, né propone classificazioni schematiche, ma vuole evidenziare le innovazioni più significative emerse a Bologna negli ultimi trent’anni. "Può darsi che, come sempre in simili occasioni, qualche artista sia rimasto escluso per dimenticanza - spiega Barilli - In questo caso, per esempio, si poteva includere, nella sezione degli anni ‘50-‘60, Romana Spinelli. Ma nel complesso eventuali assenze non sono tali da compromettere il buon quadro complessivo scaturente dalla rassegna".

Più di cento sono le opere esposte, partendo da esponenti dell’Arte Povera come Calzolari e Parmiggiani per finire con gli artisti più giovani, che si servono di mezzi espressivi diversi, dalla pittura alla performance, dal video alle installazioni. Nella sezione dedicata agli anni ’80 è presente, inoltre, uno spazio riservato al fumetto, un genere considerato ‘minore’. Riguardo a questa scelta, Barilli dice: "Naturalmente approvo in pieno l’idea del curatore di mettere il fumetto a pari titolo con le forme d’arte considerate ‘maggiori’. Ma questa gerarchia del ‘maggiore’ e ‘minore’ oggi è stata confutata, e proprio nel fumetto l’ambiente nostro ha dato contributi di prim’ordine, da Pazienza a Jori".

Nel novero degli artisti degli anni ‘90, compare anche il veneto Maurizio Cattelan, il cui valore è ormai riconosciuto a livello internazionale. "La mostra non limitata ai bolognesi - precisa Renato Barilli - ma abbraccia  tutti gli artisti originari della nostra regione, e dunque è stato legittimo collocare in essa Cattelan, nato in Romagna".

Il percorso espositivo si chiude con le opere realizzate da una schiera di artisti emergenti. Di essi Barilli dice: "Il vivaio bolognese è straordinariamente ricco, soprattutto in presenze femminili, basti ricordare Eva Marisaldi, Alessandra Tesi, Monica Cuoghi che però firma in coppia con Claudio Corsello, Sabrina Mezzaqui e Sabrina Torelli. Io ho la massima considerazione di Sissi, e mi sono fatto promotore dell’assegnazione a lei di due premi, l’Alinovi, nel 2003, e il Premio Artista dell’anno a Belluno e Cortina per il 2005. Ma sono valide anche altre figure, tra cui Sergia Avveduti".

Nell’ambito della rassegna, la GAM organizza anche una serie di eventi speciali (incontri con gli artisti, visite guidate, conferenze e workshop), che si susseguiranno fino al mese di ottobre, concludendosi con il convegno "Anceschi e l’arte", a cura di Renato Barilli.

La mostra, organizzata in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, può essere visitata tutti i giorni (tranne il lunedì, giorno di chiusura), dalle ore 10.00 alle ore 18.00, fino al 26 settembre. Tutti i mercoledì, inoltre, grazie ad un accordo tra GAM e Unibocultura, l’ingresso è gratuito per gli studenti dell’Università di Bologna.