13 Gennaio 2005
Precarietà del lavoro e società precaria nell'Europa Contemporanea
Autore:
Ignazio Masulli (a cura di)
Editore:
Carocci
Prezzo:
19 euro
Le voci di storici, sociologi e studiosi di genere unite in una raccolta di saggi che vuole esplorare il moltiplicarsi delle forme di lavoro precario e le relative conseguenze sul modello di partecipazione sociale e politica. Un approccio interdisciplinare per offrire una visione "prismatica" di una materia complessa e in trasformazione.
Mentre i giornali si concentrano giorno dopo giorno sulle singole storie di un esercito di precari sempre più nutrito, un seminario, organizzato nell'ottobre 2003 dal Dipartimento di Discipline Storiche dell'Università di Bologna in collaborazione con la Fondazione Istituto del Lavoro, ha cercato di analizzare il fenomeno del precariato chiedendosi se la sua presenza fosse il segnale di una crisi profonda del modello lavorativo, sociale e politico elaborato dall'Europa nel corso degli ultimi cinquant'anni.
Alla fine del 2004, gli interventi di quel seminario, rielaborati ed estesi, sono diventati i saggi di "Precarietà del lavoro e società precaria nell'Europa contemporanea", la pubblicazione curata dal prof. Ignazio Masulli per Carocci.
Il testo, alla cui stesura hanno partecipato storici contemporanei, sociologi e studiosi dei problemi di genere, affronta con una prospettiva interdisciplinare un fenomeno ramificato e in evoluzione. Nei saggi si succedono monografie sul ruolo delle donne, riflessioni sui lavoratori immigrati e considerazioni di portata più generale sulla nozione di "lavoro precario" e sulle sue implicazioni sociali.
Luciano Gallino, per esempio, inaugura la raccolta studiando l'evoluzione dell'impresa, che da produttrice di beni e servizi si è trasformata in produttrice di valore finanziario, diventando virtuale nel tempo e nello spazio. Un'impresa fatta di nodi, di contratti da rinnovare a ogni nodo, contraddistinta da un'incertezza che ha richiesto modalità contrattuali sempre più flessibili.
Quei contratti interinali che, nell'analisi di Ignazio Masulli, sono alla base della crisi del sistema di welfare, del significato sociale del lavoro e dei meccanismi di partecipazione democratica. "Allentamento dei legami sociali", "svuotamento della democrazia" e "lavoro come strumento di reddito", sono i temi che il prof. Masulli richiama nel corso della sua riflessione.
Un ragionamento che anticipa quello di Francesco Garibaldo, il quale, ampliando ancor di più l'orizzonte, si chiede se ci possa essere una totale separazione tra la dimensione della vita lavorativa e le altre dimensioni che caratterizzano l'esperienza di un essere umano. Universi che interagendo alimentano le dinamiche di inclusione ed esclusione sociale affrontate in un altro saggio da Gian Primo Cella.
Tanti approcci, come anticipato, per una visione della precarietà del lavoro che Masulli definisce "prismatica".