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Certificazione Epd, il rispetto dell’ambiente che dà una mano al marketing

Mercoledì 1 marzo a Ingegneria saranno presentati i risultati di un progetto regionale per la certificazione ambientale di quattro prodotti emiliano romagnoli. Tra gli obiettivi dell’iniziativa, supportata dal Dicma dell’Università di Bologna, c’è la traduzione in business della tutela ambientale.
Al lavoro di fronte a un portatile

Si chiama EPD,Environmental Product Declaration. In italiano, Dichiarazione Ambientale di Prodotto. E’ una certificazione che attesta la sostenibilità ambientale di un prodotto considerando l’impatto ambientale di tutte le fasi della sua vita, dalla "nascita" alla "morte", ovvero dalle risorse utilizzate per assemblarlo ai rifiuti prodotti nell’eventuale smaltimento al termine della sua vita utile. Questa certificazione è da un anno al centro di un progetto promosso da ARPA e Confindustria d’intesa con la Regione Emilia Romagna. Obiettivo dell’iniziativa, che sarà presentata il prossimo 1 marzo nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria, è portare alla certificazione EPD quattro sistemi di prodotto regionali: due prodotti chimici (fertilizzanti organominerali e un ritrovato di sintesi per materie plastiche) e due prodotti alimentari (acqua minerale naturale e latte ad alta qualità).

Il progetto, intitolato "Valorizzazione dei prodotti dell’Emilia Romagna tramite la Dichiarazione Ambientale di Prodotto", approda a Ingegneria, perché da alcuni mesi si avvale della collaborazione scientifica del DICMA, il Dipartimento di Ingegneria Chimica, Mineraria e delle Tecnologie Ambientali dell’Università di Bologna. "L’obiettivo immediato – precisa Gigliola Spadoni, referente accademico del progetto – è chiaramente finalizzato all’ottenimento della certificazione per i quattro prodotti individuati dalla Regione, ma il nostro impegno si inquadra in una convenzione più ampia stipulata con ARPA, che nell’ambito dei suoi compiti istituzionali opera da tempo nel settore delle certificazioni ambientali promuovendone la diffusione nell’ambito del sistema produttivi regionale. La convenzione ha l’obiettivo di realizzare una più ampia e organica collaborazione per lo sviluppo di studi di Sistemi di Gestione Ambientali orientati ai prodotti e tecniche applicate tali da essere utilizzabili anche per altri classi di prodotti.".

La certificazione EPD è espressione di un concetto allargato di tutela ambientale. "In passato – spiega Francesco Santarelli, Direttore del DICMA– ci si limitava alla considerazione delle emissioni in particolare quelle legate alle attività produttive e ai trasporti. Oggi l’attenzione è rivolta anche all’impatto ambientale dei consumi coinvolgendo direttamente comportamenti legati a stili di vita: vengono pertanto considerate tutte le fasi di vita del prodotto e ci si muove nella direzione di coinvolgere direttamente anche il consumatore. Per questo,l’obiettivo è arrivare al consumatore e dargli criteri di riferimento attendibili per valutare in modo chiaro l’impatto ambientale di un prodotto all’atto dell’acquisto".

La certificazione EPD dovrebbe essere all’origine di un circuito economico virtuoso favorevole ai prodotti con caratteristiche eco-compatibili. La certificazione EPD, cioè, dovrebbe servire a orientare le scelte dei consumatori e costituire quindi, di ritorno, uno stimolo per una crescente attenzione degli operatori a realizzare prodotti il cui uso risulti più rispettoso dell’ambiente "Gli operatori più accorti – dichiara Santarelli – hanno già capito che l’ambiente può essere un business e che i comportamenti virtuosi verso l’ambiente possono in altre parole diventare un momento di promozione verso consumatori sempre più attenti alle problematiche ecologiche".

Alle porte di un futuro destinato a dare sempre più peso alla certificazione, resta comunque la difficoltà nello stabilire standard univoci, data la molteplicità dei prodotti e le loro differenti caratteristiche e modalità d’uso. Proprio questa situazione giustifica l’impegno di studio che, con la convenzione sopra ricordata, ARPA e DICMA hanno deciso di assumere al fine promuovere le procedure di certificazione per la più ampia gamma possibile di prodotti favorendo quindi un elevato livello di ecoefficienza del sistema produttivo regionale.