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Sfida a colpi di web. I partiti italiani si fronteggiano (anche) sulla rete

Un laboratorio a Scienze della Comunicazione studia lo stato dell’arte della comunicazione politica on line in vista delle elezioni. E assegna le pagelle ai siti dei partiti italiani valutando informazione, interazione e professionalità.
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C’è chi si spinge fino al Podcast (DS) e chi punta tutto sul blog (Margherita). C’è chi dà la possibilità di scaricare volantini e un software per calcolare le proprie tasse (Forza Italia) e chi ancora utilizza il web come semplice vetrina (An, Udc, Lega). Mentre la campagna elettorale a suon di dichiarazioni e dibattiti tv si sta avviando alla conclusione vengono resi noti i risultati di un’indagine che si è concentrata invece sulla Rete.

Posti sotto la lente dell’analisi i siti dei partiti italiani presentano i propri punti di forza e quelli di debolezza. Gli studenti del Laboratorio sulla Campagna Elettorale 2006 della Laurea Specialistica in Scienze della comunicazione pubblica, sociale e politica, coordinati dal prof. Roberto Grandi e dal dottor Cristian Vaccari hanno analizzato 27 siti politici italiani (tutti i partiti nazionali più il sito di Romano Prodi, dell’Ulivo e dell’Unione).

"Abbiamo valutato – spiega Roberto Grandi – ciascun sito attraverso una griglia di valutazione che comprende 79 voci prendendo in esame offerta informativa, opportunità di partecipazione e professionalità con cui vengono realizzati e aggiornati".

I partiti italiani, secondo quanto emerge dalla ricerca, utilizzano il web più per informare (media 47 %) che per far partecipare (media 30%) e hanno un livello di professionalità di chi vi lavora in via di consolidamento (media 48 %). Un dato che appare sintetizzare molti di questi aspetti è la rapidità e l’efficienza della risposta alle mail. "Per testare questo fenomeno – spiega Vaccari – abbiamo inviato a tutti due mail, una richiesta di informazioni sul programma e una offerta di collaborazione alla campagna". Il risultato? "Su 27 partiti, 11 non hanno risposto a nessuna delle due mail". All’e-mail sul programma hanno risposto solo in 3 (11% del totale), in poco più di due giorni. All’e-mail di offerta di aiuto hanno risposto in 15. Insomma le redazioni web non hanno ancora trovato un modo per gestire la quantità di richieste di informazioni che arrivano.

Ma venendo a qualche pagella il risultato appare ancor più interessante. I ricercatori hanno infatti assegnato anche un punteggio da 1 a 10 (6 la sufficienza, proprio come a scuola) valutando una "performance relativa" dei siti, e cioè dando un giudizio sulla qualità dei siti rispetto alla media dei siti italiani. "Certo i grandi partiti ottengono in generale buoni punteggi, ma c’è anche il caso di qualche piccolo partito - spiega Roberto Grandi- che compensa con un uso intelligente della Rete una scarsa visibilità mediatica, ad esempio, a livello di affissioni e di manifesti".