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Dipartimento di Archeologia

I risultati di sei anni di ricerche sul centro di produzione di anfore da vino rinvenute ad Albinia, nel grossetano.
Anfora

Il 6 e 7 maggio si svolgerà a Ravenna, presso il Dipartimento di Archeologia (Via san Vitale 28 - Casa Traversari), il seminario internazionale di studi "Albinia: fornaci, anfore, vino tra Etruria romana e Gallia".

Il convegno intende presentare i risultati delle ricerche archeologiche che dal 2000 interessano il centro di produzione di anfore da vino individuato ad Albinia (Grosseto), che si impone per la complessità e l'ampiezza delle proprie infrastrutture industriali. Gli scavi diretti dal prof. Daniele Vitali hanno messo in luce sino ad oggi 12 fornaci romane che documentano circa due secoli di storia produttiva di vasellame, laterizi ma soprattutto di anfore. La produzione di queste ultime è legata alla domanda di contenitori da vino che i domini viticoli di grandi famiglie senatorie romane della valle dell'Albegna produssero tra gli ultimi decenni del II sec. a.C. e la metà del I sec. d.C. materia di scambi col mondo gallico. E' nota la sete dei Galli per il vino dei romani. Numerosi relitti sui fondali marini documentano gli insuccessi del trasporto lungo le rotte che portavano alla Gallia o alla Spagna.

L'incontro di studi coinvolge specialisti di anfore, topografi storici, specialisti di ceramica romana, mineralogisti, petrografi, archeobotanici, geofisici, riuniti in un gruppo di ricerca PRIN, al secondo anno di attività. Altre comunicazioni porteranno alla discussione elementi di confronto e di integrazione provenienti da altri scavi similari in Italia meridionale e tosco-ligure.

Il convegno è organizzato dal Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna in collaborazione con la Facoltà di Lettere, la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali - Sede di Ravenna, l'Università di Genova – Dip. TeRis, il CNRS-UMR 7041 ArScan, Maison de l'Archéologie et de l'Ethnologie Paris-Nanterre e UTAH-UMR 5608 Université Toulouse-le-Mirail, con il sostegno del Collège de France ( Parigi), del Centre Archéologique Eurpoéen du Mont Beuvray, della Fondazione "Flaminia" ( Ravenna) e dal Comune di Orbetello (provincia di Grosseto).