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Profingest insieme ad Alma per l’alta formazione manageriale

Operativa da oggi la fusione tra Alma Graduate School e Profingest, la nuova fabbrica di manager che punta all’internazionalizzazione. Piero Gnudi vice-presidente, Filippo Andreatta e Roberto Grandi tra i consiglieri. Nasce una Business School che si collocherà tra le prime cinque italiane.
Business Man

Con l’ingresso formale, oggi, di Profingest nel Consorzio Alma, si uniscono le due più importanti realtà regionali del settore dell’alta formazione. Alma Graduate School, la business school gestita dal Consorzio, diventa così uno dei principali operatori italiani per la realizzazione di programmi di sviluppo manageriale, proiettati anche in ambito europeo.

Profingest porta "in dote" la sua ventennale esperienza in ambito della formazione manageriale, soprattutto tramite il prestigioso Master in Business Administration, il solido collegamento con le principali istituzioni economiche della Regione, una solida organizzazione e un importante network di ex alunni.

Alma, nata nel 2001 e rapidamente giunta alle stesse dimensioni di Profingest, bruciando le tappe della crescita, porta dal canto suo, il patrimonio di conoscenze dell’Alma Mater, un’ampia rete di docenti accademici e professionali, l’esperienza dei master universitari e un forte orientamento all’innovazione e all’internazionalizzazione, fattori strategici per la ripresa dello sviluppo economico.

La nuova Business School produrrà un fatturato annuo di circa 6,6 milioni di euro e gestirà  corsi, master e MBA condotti da oltre trecento docenti con esperienza internazionale, diretti ad alcune centinaia di allievi.

Con la firma, oggi, dell’accordo di fusione si delinea il nuovo assetto della Business School: Profingest entra nel consorzio Alma, che la gestisce, a fianco dei soci fondatori, ossia l’Università di Bologna, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e la Fondazione Guglielmo Marconi. A Profingest saranno riconosciuti gli stessi diritti dei fondatori di Alma Graduate School, oltre a quattro consiglieri di Amministrazione e al diritto di nominare il Vice-Presidente.

La governance della Scuola post-fusione è impostata in modo da riflettere il carattere paritetico di Università di Bologna e delle istituzioni economiche della Regione, mediante un consiglio di 14 membri nominati per il 50% dall’Università e per il 50% dagli altri soci (4 per Profingest che rappresenta l’economia della Regione, con importanti soci, tra cui tutte le Camere di Commercio, Unicredit Banca, Assindustria Bologna e numerose fondazioni ex bancarie; 2 per la Fondazione Carisbo -che figura sia tra i soci di Profingest, sia tra quelli di Alma- e 1 per la Fondazione Marconi).

Il nuovo Consiglio di Amministrazione, che resterà in carica fino al 28 febbraio 2009, è composto da Gianni Lorenzoni (Presidente), Piero Gnudi (Vice Presidente), Massimo Bergami (Amministratore Delegato) e dai consiglieri Filippo Andreatta, Maurelio Boari, Lorenzo Donatiello, Gabriele Falciasecca, Roberto Grandi, Luigi Litardi, Francesco Majani Mezzadri, Fabio Roversi-Monaco, Filippo Sassoli de’ Bianchi, Davide Trevisani, Andrea Zanoni.

L’attività proseguirà a Villa Guastavillani, la prestigiosa sede cinquecentesca di Alma Graduate School, da poco restaurata e completata anche per quanto riguarda gli allestimenti e le attrezzature.

"Si tratta di un grande progetto di potenziamento dell’attività di alta formazione a Bologna che unisce le forze dell’Università e delle più importanti istituzioni economiche e finanziarie dell’Emilia-Romagna" – ha dichiarato Massimo Bergami, Amministratore Delegato e Direttore della nuova Scuola. "La visione che ha portato alla fusione tra Alma e Profingest prevede la costruzione di un centro di formazione manageriale posizionato a livello europeo, focalizzato prevalentemente sui temi dell’innovazione. La massa critica e le competenze risultanti dall’integrazione delle due strutture, insieme allo sforzo collettivo di tutti i soggetti interessati, ci consentiranno di perseguire i nostri ambiziosi obiettivi, offrendo all’economia della regione, ma più in generale del Paese, una nuova classe dirigente che possa rappresentare la nuova linfa dello sviluppo."