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Casy

Santa Cristina dal 6 all’8 settembre è il centro mondiale della robotica e dei sistemi di controllo. A cinquant’anni dalla nascita della federazione internazionale di settore, si discute di robot umanoidi, di applicazioni industriali e i sistemi aptici. E nel futuro di robot casalinghi.
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Tre nomi per tre avanguardie della robotica. Torgny Broghard, svedese, impegnato nel campo della robotica industriale. Vincent Hayward, canadese, specializzato in sistemi aptici, ovvero dispositivi in grado di convertire in stimoli tattili le sensazioni provenienti da oggetti virtuali. E Yoshi Nakamura, giapponese, leader nel settore della robotica umanoide. Tutti e tre sono a Bologna in questi giorni, protagonisti di Syroco – Symposium on Robot Control – il principale meeting internazionale di robotica e controlli robotici promosso dall’Ifac - International Federation on Automatic Control.

L’evento, che si sviluppa in tre giornate e 33 sessioni, è coordinato dal prof. Claudio Melchiorri dell’Università di Bologna. "Syroco – spiega il docente – raccoglie ricercatori di tutto il mondo (150 in tutto da 25 nazioni) impegnati nel campo della robotica e dei sistemi di controllo. Ci sono sessioni dedicate alla robotica spaziale, ci sono sessioni per la robotica medica, e ci sono infine sessioni riservate ai sistemi autonomi, quelli impiegati per esempio nelle attività di video-sorveglianza o sminamento".

Syroco approda a Bologna in una data cardine per il settore dell’automazione e dei sistemi di controllo. Nel 2006 si celebrano infatti i cinquant’anni dell’Ifac, la federazione internazionale che ebbe tra i suoi padri fondatori Giuseppe Evangelisti, l’ingegnere bolognese a cui recentemente la Facoltà di Ingegneria dell’Alma Mater ha intitolato un’aula. "Evangelisti – spiega Claudio Bonivento, attuale direttore del Deis (Dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistemistica) e allievo di Evangelisti – fu un precursore negli anni Cinquanta prevedendo lo sviluppo dei controlli automatici e dei calcolatori, e intuendo le potenzialità dell’integrazione tra matematica e ingegneria".

L’Università di Bologna ha coltivato nel tempo gli stimoli di Evangelisti e ora è presente nel settore della robotica lungo tutta la filiera produttiva: dalla nascita dell’idea alla realizzazione del prototipo. "Il Casy (Center for Complex Automated Systems) – spiega Bonivento – unisce nella ricerca teorica docenti esperti e giovani dottorandi; il laboratorio Larer promuove il trasferimento tecnologico in Emilia Romagna coordinando gli sforzi di atenei, regione e aziende; e gli spin-off proiettano l’Università anche in ambito realizzativo e prototipale".

Il convegno festeggia il mezzo secolo della robotica e fotografa un momento contraddistinto da fervore e sperimentazione. "Per quanto riguarda i settori dove la robotica è già impiegata – spiega Bonivento – bisogna fronteggiare la richiesta di prestazioni più stringenti, il rispetto dell’ambiente, la sicurezza nell’interazione dell’uomo e il risparmio energetico". "Inoltre – conclude il docente – la robotica si sta affacciando in nuovi ambiti: la gestione del traffico, per esempio, con auto in grado di autogestirsi in situazioni d’emergenza; e soprattutto  la domotica, ovvero tutta quell’area connessa al controllo dei dispositivi domestici per migliorare comfort e sicurezza".