Autore: Paolo Onofri (a cura di)
Editore: Il Mulino
Prezzo: 12 euro
"Molti dei costi della liberalizzazione fino a questo momento erano evitabili. La liberalizzazione ha permesso gradi di libertà di cui i governi non hanno potuto o saputo prendere vantaggio pienamente. (...) Di fronte alla globalizzazione economica è infatti mancato un rafforzamento delle istituzioni di controllo e di governo dei processi". In queste righe Nino Andreatta entra subito nel tema a lui caro, come accade sempre nel momento in cui le idee finiscono sulla carta con lo stile asciutto degli appunti. Il senatore però non ebbe il tempo di sistemare in maniera organica le note che stava raccogliendo sulla crisi finanziaria internazionale del biennio 1996-98. A partire dal 15 dicembre del ’99 le sue comunicazioni col mondo si interruppero per una grave malattia. Toccò allora al figlio, Filippo, e a Giorgio Basevi, docente di Economia Internazionale all’Università di Bologna, raccogliere quelle note e colmare con piccoli incisi i vuoti che mancavano.
I recuperati appunti di Nino Andreatta sono ora le pagine d’apertura de I mercati finanziari internazionali, il volume curato da Paolo Onofri per le edizioni Il Mulino. Il testo più che una memoria è un punto di partenza. Gli appunti di Andreatta diventano infatti lo spunto da cui economisti di diversa formazione e diverse esperienze professionali partono per riflettere sui mercati internazionali. Filippo Andreatta, Giorgio Basevi, Filippo Cavazzutti, Alberto Giovannini, Giuseppe Lusignani, Marco Onado, Fabrizio Onida, Paolo Onofri, Tommaso Padoa Schioppa, Fabrizio Saccomanni e Luigi Spaventa si riunirono fisicamente il 22 novembre 2003 nella sede della casa editrice Il Mulino e i loro discorsi di allora sono i saggi che oggi compongono il testo.
"La ragione per cui si è deciso i commentare gli appunti di Nino Andreatta – scrive Onofri nell’introduzione – è quella di riportare all’ordine del giorno temi relativi all’organizzazione dei mercati finanziari internazionali; temi che potrebbero apparire a prima vista desueti. Ciascun autore ha reagito alle osservazioni contenute negli appunti con la propria sensibilità e secondo le proprie competenze. I punti di vista dai quali si è guardato all’organizzazione dei mercati internazionali sono stati quindi molteplici".
Due in particolare le questioni toccate ripetutamente dalla raccolta: la graduale riduzione del numero di monete utilizzate negli scambi internazionale; e l’inversione del rapporto tra Stati Uniti e paesi emergenti, con i primi ad accumulare disavanzo e i secondi a investire il loro surplus. Spazio poi al sistema dei tassi di cambio, all’instabilità finanziaria, alle regole di mercato e alle politiche strutturali dei singoli stati.