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Copertina del libro Federico Zeri e la tutela del patrimono culturale italiano

Federico Zeri e la tutela del patrimonio culturale italiano

Autore: Rosaria Gioia e Marinella Pigozzi (a cura di)

Editore: Clueb

Prezzo: 20 euro

Il lungo racconto del rapporto di Federico Zeri con i media, le istituzioni e le pubblicazioni specialistiche durante le battaglie del famoso critico in difesa del patrimonio artistico italiano.

"Federico Zeri, che ora ardito e accigliato passeggia nella storia, ha accompagnato la cultura artistica italiana per mezzo secolo (1921-1998), riverente di fronte al nostro patrimonio, irriverente con tutte le amministrazioni dei beni culturali e la loro inadeguatezza, libero dalla prudenza delle convinzioni". Marinella Pigozzi, docente di Storia della critica dell’arte all’Università di Bologna, usa queste parole per delineare il profilo del Professore, uno dei più importanti critici d’arte del Novecento italiano e internazionale. Pigozzi scrive queste parole nell’introduzione di Federico Zeri e la tutela del patrimoni culturale italiano, il volume, edito da Clueb, che racconta il legame lungo una carriera tra il critico d’arte e la battaglia in difesa del patrimonio culturale italiano. Per Zeri, infatti, la salvaguardia e la conservazione dell'ambiente e delle testimonianze del passato erano indispensabili a garantire il pubblico godimento dei beni e la conservazione nel tempo della cultura del paese.

Uno degli aspetti che il volume sottolinea con più forza è l’intento catalogatore di Zeri. "Gli era parso subito chiaro – scrive ancora Pigozzi – che catalogare significava conoscere, tutelare, conservare, le premesse per una corretta gestione delle opere d’arte". "La catalogazione – aggiunge poi Rosaria Gioia, esperta di catalogazione all’archivio fotografico della Cineteca di Bologna e, assieme a Pigozzi, curatrice del volume – non è altro che una ricognizione, attraverso registrazione, inventariazione, classificazione, enumerazione e descrizione, di un dato patrimonio artistico, frutto di uno scrupoloso e puntuale lavoro di ricerca. Solo una volta che si è conosciuta la consistenza di un patrimonio artistico, si può pensare alla conservazione".

Il libro, capitolo dopo capitolo, racconta i rapporti del critico d’arte con l’editoria scientifica, con i quotidiani, con i periodici, con la televisione e con le istituzioni. C’è un capitolo dedicato agli elzeviri impiegati come strumenti di denuncia. Un capitolo che racchiude gli attacchi alle incurie delle amministrazioni dei beni culturali. E un capitolo che raccoglie le incursioni di Federico Zeri nei mass media generalisti e non.

Il testo, che rientra nella collana Lexis – Biblioteca delle arti, è completato da una nutrita sezione bibliografica in cui convergono gli scritti del critico consultati durante la stesura, gli articoli di Zeri, la bibliografia generale e la "teleteca"di Federizo Zeri.