Autore: Sandro Bellasai
Editore: Carocci
Prezzo: 16,50 euro
"6 agosto 1948: la prima bomba che scoppia in Parlamento, lanciata da mani femminili, è il progetto di legge della senatrice Lina Merlin per l’abolizione delle case di tolleranza. Esso colpisce non solo la chiusa cittadella degli egoismi e degli appetiti maschili, ma enormi interessi finanziari di tenutari, di lenoni, di medici poco onesti. Per la polizia è addirittura un affronto personale".
E’ questa lunga citazione dell’attivista Anna Garofalo ad aprire il testo dello storico Sandro Bellasai dedicato alle implicazioni sociali della legge Merlin. Il testo, intitolato La legge del desiderio, è una lunga riflessione sulle conseguenze sociali che il provvedimento scatenò nell’Italia del secondo dopoguerra. Un capitolo racconta il lungo e travagliato iter della legge – durato un decennio – ma la prassi giuridica è solo un punto di partenza per cogliere le rappresentazioni sociali più profonde toccate dai discorsi pubblici sul tema.
"Si può dire – scrive l’autore, assegnista di ricerca al Dipartimento di storia dell’Università di Bologna – che questo non è un libro sulla legge Merlin, ma sui discorsi che essa produce: al centro della ricerca non sarà tanto il percorso grazie al quale si è giunti all’approvazione del progetto di legge, quanto le rappresentazioni messe in campo nel corso del dibattito". Rappresentazioni che Bellasai cerca di affrontare nella maniera più globale: "Per sua stessa natura – scrive nell’introduzione – il complesso di temi sollevato dalla legge Merlin si estende dal campo morale a quello giuridico, da quello medico a quello politico; l’abolizione delle regolamentazioni genera inevitabilmente collegamenti discorsivi con una serie di problemi relativi all’ordine pubblico, all’organizzazione sociale nel suo complesso, alla sfera etica e, non certo secondariamente, alle identità e alle relazioni di genere. Un esame, per forza di cose sommario, di tale dibattito è lo scopo di questo volume".
L’indice conferma questa dichiarazioni di intenti. A un paio di capitoli introduttivi – dedicati all’iter della legge e al contesto sociale del tempo – seguono sezioni incentrate sull’emancipazione femminile, sulla questione medica e su quella morale e politica. Un ampio spettro di tematiche che l’autore riconduce però a una trama primaria: "La legge – scrive infatti Bellasai – interviene oggettivamente a ridefinire i limiti e le possibilità del desiderio maschile". E, prosegue, "anche e soprattutto per questo, l’abolizione della regolamentazione appare a chiunque così rivoluzionaria".
Il volume è pubblicato da Carocci all’interno della collana dei Saggi e delle monografie del dipartimento di discipline storiche dell’Università di Bologna.