Autore: Andrea Baravelli
Editore: Carocci
Prezzo: euro 18,10
L’entusiasmo e l’esaltazione patriottica generato dalla vittoria della Prima Guerra Mondiale determinarono il consolidamento dei regimi nazionali. In particolare, in Italia, tale entusiasmo patriottico fu necessario per l’affermazione del regime fascista. L’utilizzo del ricordo delle gesta valorose, dimostrate nel corso della Grande Guerra, si rivelò d’importanza strategica per la legittimazione di un regime dittatoriale come quello mussoliniano.
Il libro di Andrea Baravelli, "La vittoria smarrita", affronta tale nodo tematico analizzando l’uso del ricordo politico della guerra portato avanti in Italia e individuando, nella lotta per la narrazione di una realtà storica, un importante terreno di scontro politico. L’imposizione di una propria lettura del passato, infatti, costituiva per un partito politico, un punto chiave per l’acquisizione del consenso popolare. Lo studio condotto da Baravelli nasce, dunque, dal confronto fra le narrazioni della guerra proposte dai vari soggetti politici che si sono succedute nell’Italia della prima metà degli anni Venti.
Il volume, edito da Carocci, si presenta suddiviso in due parti e articolato in dieci capitoli: nella prima parte l’autore dà rilevanza alla campagna elettorale caratterizzata dalla radicalità del discorso propagandistico; ad esso si oppone la moderazione del discorso deliberativo parlamentare, oggetto di trattazione della seconda parte del saggio.
Andrea Baravelli collabora con l’Istituto Gramsci Emilia-Romagna per il quale coordina il Centro studi sulla storia della propaganda e della comunicazione politica. Interessandosi alle forme nelle quali si esprime il discorso politico, Baravelli ha curato, sempre per Carocci, anche il volume "Propagande contro. Modelli di comunicazione politica nel XX secolo".