Autore: Paolo Sorcinelli
Editore: Bruno Mondadori
Prezzo: 15 euro
Le cose più semplici e abitudinarie rimangono spesso fuori dalla lente della storia. E’ così anche per il corpo che, secondo il medievalista Jacques Le Goff, è "una delle grandi lacune della storia, una grave dimenticanza dello storico". Pochi ne parlano e la maggior parte di chi si addentra nella materialità della carne resta intrappolato nei moralismi religiosi, limitandosi a sottolineare il diprezzo delle pudenda o il decadimento del corpo per malnutrizione e malattie.
Paolo Sorcinelli, docente di Storia sociale all’Università di Bologna, inverte la rotta. Integralmente. In Avventure del corpo – culture e pratiche dell’intimità quotidiana (Mondadori 2006) Sorcinelli naviga a fari accesi nella storia sotterranea di gesti intimi, piaceri e repressioni, tipici di ogni corpo a misura d’uomo. Il linguaggio è diretto, senza perifrasi accademiche, e se ciò non bastasse, il messaggio trova eco nell’ampia appendice iconografica che completa il testo con immagini di orge, masturbazioni, coiti agresti e pulizie intime.
Il saggio procede a brevi e taglienti capitoletti in cui costante è il gioco di contrapposizione tra i precetti teologici e le testimonianze di senso opposto. Tra chi condanna e mortifica i gesti compiuti "con le proprie mani" e chi su di essi dà un giudizio molto meno rigido. Tra chi invita la coppia a concedersi coiti solo molto brevi e chi invece apre, anche nel matrimonio, all’amore più passionale.
Sorcinelli toglie i veli allo spidocchiamento, alla masturbazione, all’amore coniugale, agli espedienti anticoncenzionali, agli amori consumati sotto gli abiti talari, e ai racconti erotici costruiti nel buio dei confessionali. "La privacy – ricorda per esempio il docente ricostruendo la vita domestica del Settecento – era qualcosa di sconosciuto, tanto che il personale di servizio presenziava ai bagni delle signorine e aveva modo di imbattersi nelle erezioni mattutine dei datori di lavoro". E, al di sotto della facciata pubblica, poteva anche capitare che la Ninna insegnasse alla sua figliola a "esser puttana", aggiungendo un tocco di rossetto.
Le riflessioni di Avventure nel corpo tracciano un ipotetico filo dal Medioevo fino ai giorni nostri. L'ultima nota è infatti per la seconda metà del Novecento, quando una nuova prospettiva sul corpo porterà alla definitiva rottura del rigoroso binomio nuzialità-natalità.