La scarsità o la mancanza di risorse può generare nuove ricchezze. Da questo semplice ma fondamentale punto di partenza i professori Andrea Segré, Preside di Agraria, Vincenzo Balzani, docente di Chimica e Antonio Genovese, della Facoltà di Scienze della Formazione, assieme a don Giovanni Nicolini, hanno creato le basi su cui fondare l'Associazione "Povertà: nuove ricchezze": una realtà che punta a collegare l'impegno di ricerca e studio svolto quotidianamente all'interno dell'Università con le situazioni di disagio che colpiscono le parti più deboli della società civile. I risultati si traducono in una serie di iniziative interdisciplinari, di ispirazione e sviluppo tra loro differenti, ma unite dal denominatore comune della riflessione sulle povertà e sulla loro possibile trasformazione in senso positivo.
"Oggi ci sentiamo tutti un po' più fragili - spiega don Giovanni Nicolini - ma abbiamo provato a considerare queste preoccupazioni comuni come principi interessanti di ricerca, spunti importanti per introdurre un modo nuovo di pensare, una nuova cultura. Creare un rapporto diretto tra l'Università e la povera gente è una sfida sicuramente interessante e speriamo che anche la città possa accorgersi di questo coinvolgimento e voglia partecipare attivamente".
Tra il 19 aprile e il 16 maggio, allora, l'Associazione promuove quattro lezioni pubbliche sulla solidarietà sociale, appuntamenti durante i quali saranno presentati i vari percorsi che sono stati seguiti dai docenti e dai loro allievi, laureandi e giovani laureati, riflettendo su diversi tipi di povertà: povertà di alimentazione, povertà di formazione, povertà di energia. Il primo incontro, giovedì 19 aprile, sarà una riflessione generale sul tema "Povertà: nuove ricchezze" e, oltre ai fondatori dell'Associazione, vedrà come ospite il giornalista Gad Lerner. Dedicate, invece, alle ramificazioni specifiche delle varie ricerche, saranno le altre tre lezioni.
"L'incontro del 2 maggio - racconta il prof. Andrea Segré - sarà incentrato sul tema dello spreco del cibo e del suo recupero". Si parlerà infatti di Last Minute Market, il programma avviato nel 1998 dalla Facoltà di Agraria che prevede il recupero e la redistribuzione nelle mense e in altre strutture d'assistenza delle merci alimentari della grande e piccola distribuzione che andrebbero altrimenti sprecate. "Faremo una presentazione del progetto - continua Segrè - illustrando il percorso delle merci, seguendo il loro viaggio attraverso una brochure, come fosse un vero e proprio itinerario turistico".
Dallo spreco del cibo allo spreco delle intelligenze. La terza lezione, venerdì 11 maggio, avrà per titolo "Ricordando e rileggendo 'Lettera a una professoressa di don Lorenzo Milani". "I giovani - spiega il prof. Antonio Genovese - possiedono una formazione che spazia in diversi campi del sapere, ma manca una forte presenza nel campo del sociale. I processi formativi emarginano e sperperano una fetta consistente della ricchezza di conoscenza, quella destinata alle scelte di aiuto dei più emarginati. Ripercorrere il pensiero di don Milani attraverso 'Lettera a una professoressa' impone allora una riflessione importante su questo tipo di spreco molto particolare, lo spreco delle intelligenze".
L'ultima lezione, mercoledì 16 maggio, affronterà invece un tema di particolare attualità, centrale per il futuro di tutti: quello dell'energia. "Energia, povertà e ricchezza", sarà infatti il titolo dell'incontro cui parteciperà il prof. Vincenzo Balzani. "Il problema dell'energia - spiega il docente - è diventato ormai centrale e porterà in un futuro prossimo a cambiamenti importanti nella nostra vita. Sarà necessario risparmiare energia, ma essere più poveri nei consumi può rivelarsi un'opportunità, un'occasione per promuovere nuove abitudini e un nuovo tipo di relazioni con il prossimo. Quando si esaurirà il petrolio dovremo utilizzare l'energia solare: sarà una scelta apparentemente più povera, ma senza dubbio più democratica e positiva".
Le quattro lezioni promosse dall'Associazione "Povertà: nuova ricchezza" sono quindi un punto di partenza, un'occasione per presentare alcuni progetti di utilità sociale sviluppati all'interno dell'Università. "Per il futuro - spiega ancora Andrea Segré - l'idea è quella di creare un vero e proprio corso universitario interdisciplinare, che preveda crediti formativi per i frequentanti e che possa essere inserito nel piani di studio di ogni studente iscritto all'Università di Bologna, indipendentemente dalla Facoltà di provenienza". Il corso dovrebbe essere avviato già a partire dal 2008 e, a questo proposito, i docenti fondatori dell'Associazione hanno invitato i loro colleghi a segnalare attività e progetti collegati ai temi delle povertà e dell'utilità sociale, così da poter ampliare il percorso a nuove tematiche e inediti punti di vista. Dopo questi primi quattro appuntamenti, intanto, gli incontri-lezione riprenderanno a partire dal prossimo autunno.
Tutte le lezioni avranno inizio alle ore 18 e si svolgeranno all'interno dell'Aula Magna del Dipartimento di Chimica "G. Ciamcian" (Via Selmi, 3), eccetto l'incontro di venerdì 11 maggio che sarà invece ospitato nella sede di Santa Cristina (Piazzetta Giorgio Morandi, 2).