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Alma Mater e Arpa insieme per ricerca e formazione su ambiente, salute e sicurezza

L'Università di Bologna e l'Agenzia regionale per la prevenzione e l'ambiente hanno siglato un Protocollo d'intesa volto ad istituzionalizzare e promuovere ulteriormente le tante collaborazioni già esistenti: laboratori, attività di studio, di ricerca e di formazione per il controllo e la salvaguardia ambientale
Campo Verde

"La firma di questo Protocollo rappresenta un momento importante per sia per l'istituzionalizzazione di tante attività che sono in atto già da tempo, sia per il rafforzamento e l'ulteriore promozione delle collaborazioni nel campo della didattica, della ricerca e soprattutto della formazione". Il prof. Luigi Busetto, Prorettore vicario dell'Alma Mater, sintetizza in queste poche parole il senso della Convenzione quadro che l'Università di Bologna ha siglato con l'Arpa: un accordo della durata di tre anni che si colloca in un più ampio progetto di sinergie che l'Agenzia regionale per la prevenzione e l'ambiente sta attuando con gli atenei dell'Emilia-Romagna. Una serie di protocolli che, auspica il Prorettore, "dovrebbero superare i confini emiliano-romagnoli ed estendersi anche alle regioni vicine".

Firmato nel corso di un incontro nella Sala del Consiglio del Rettorato dallo stesso Prorettore Busetto e dal Direttore Generale dell'Arpa Alessandro Bratti, il Protocollo d'intesa prevede la costituzione di un Comitato, composto da rappresentanti dell'Arpa e dell'Alma Mater, che avrà il compito di redigere un Piano pluriennale nel quale verranno indicati iniziative e progetti comuni. L'accordo parla di una collaborazione triennale, "ma è solo per iniziare - precisa il Prorettore Busetto - la collaborazione si protrarrà senza dubbio a lungo nel tempo".

La collaborazione tra Università di Bologna e Arpa, del resto, è attiva già da diversi anni, impegnando studenti, ricercatori e docenti provenienti da numerose Facoltà ed estendendosi anche territorialmente in diverse zone della Regione. Dal 2004, assieme al Dipartimento di Patologia Sperimentale, è stato avviato un Laboratorio di cancerogenesi ambientale, che si occupa della valutazione del rischio cancerogeno e della prevenzione dei tumori. Nel 2005, invece, sempre assieme al Dipartimento di Patologia Sperimentale e in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Tecnologiche Agroalimentari, è nato il progetto di monitoraggio ambientale dell'area del termovalorizzatore del Frullo, a Castenaso, così come il più ampio progetto di monitoraggio degli inceneritori nel territorio dell'Emilia-Romagna. Sempre nel 2005 è partita anche un'attività di studio della subsidenza (il fenomeno di abbassamento di quota della superficie terrestre), portata avanti da Arpa - Ingegneria ambienatale e dal Dipartimento di Ingegneria delle strutture, trasporti, acque, rilevamento, territorio (Distart). Ancora, lo scorso anno è stata la volta di una serie di progetti relativi al rapporto ambiente-salute che hanno coinvolto la Facoltà di Scienze Statistiche, ed anche di un progetto sulla modellistica metereologica che ha visto collaborare il Servizio Idrometereologico di Arpa con il Dipartimento di Fisica. Una numerosa serie di attività, insomma, che vanno ben oltre i semplici compiti di rilevamento, puntando in modo deciso verso l'innovazione e la ricerca.

"Le esigenze dei nostri cittadini - spiega il Direttore Generale dell'Arpa Alessandro Bratti - sono giustamente elevate: le richieste che ci arrivano sfiorano spesso temi considerati di frontiera, temi che sono propri del mondo della ricerca. E' proprio per questo che ci interessa fare un passo avanti nel campo dell'innovazione e della formazione, e l'Università di Bologna su questi temi è per noi un punto di riferimento fondamentale. Con l'Alma Mater è attiva una collaborazione fruttuosa che grazie a questo Protocollo diventerà ancora più intensa e concreta". Per approfondire ulteriormente i contatti tra Arpa e le università dell'Emilia Romagna, poi, il Direttore Generale Bratti ha annunciato che si svolgerà a settembre un incontro "per vedere cosa possiamo offrire al mondo delle università anche dal punto di vista formativo".

La colaborazione con l'Arpa, infatti, permette e permetterà agli studenti di numerose facoltà e dipartimenti dell'Alma Mater (Chimica Industriale, Medicina veterinaria, Scienze ambientali, Economia e Ingegneria Agraria, Scienze Statistiche) di svolgere attività di formazione e sono anche disponibili tirocini e stage in collaborazione con Ingegneria, Chimica, Lettere e Filosofia, Scienze Biologiche, Fisica, Scienze Ambientali, Scienze Statistiche. Lo scorso anno poi il Servizio Sistemi di gestione Integrati dell'Arpa e le facoltà di Scienze, Ingegneria e Chimica Industriale hanno attivato un master universitario di secondo livello che si occupa di sistemi di gestione ambientale nel settore dell'industria chimica.

Il master, che rientra nell'ambito di Emas (Eco-Management and Audit Scheme), ha l'obiettivo di fornire agli studenti, già laureati, una formazione specifica nell'ambito della sostenibilità ambientale per le aziende. "Al contrario dell'idea che si ha comunemente - dice la dott.ssa Raffaelli, Direttore del Servizio Sistemi Gestione Integrati dell'Arpa - la chimica può essere un settore che contribuisce alla valorizzazione del territorio. L'Emilia-Romagna è una regione di eccellenza sotto questo aspetto e il master sulla gestione ambientale nel settore dell'industria chimica, unico in Europa, rappresenta uno strumento di formazione che punta a mantenere e a migliorare questa eccellenza". Un esempio, questo, che riassume perfettamente lo stretto rapporto tra ricerca, innovazione, formazione e rispetto per l'ambiente che caratterizza la collaborazione tra Arpa e Università di Bologna.