E' stato firmato il 25 luglio un protocollo d'intesa. Dopo aver stabilito di non occuparsi al momento di tutte le forme di contratti flessibili riferiti a didattica e ricerca, è stato possibile programmare una serie di assunzioni che riguardano coloro che sono stati titolari di contratti a tempo determinato prevalentemente nelle sedi universitarie in Romagna.
A ciò si aggiungono l’impegno di bandire selezioni per lavoratori con contratto a tempo determinato, con riserva del 60% dei posti per gli attuali titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa, e la proroga dei contratti in essere per i tempi determinati che ne hanno diritto.
Stante la necessità di rispettare i vincoli di natura normativa e finanziaria, cui devono sottostare le Università, questo accordo contiene un’equilibrata serie di misure importanti per più motivi: ridimensionano l’incidenza, seppure già modesta, di lavoro precario; favoriscono lo sviluppo armonico dell’Ateneo multicampus in tutte le sue sedi (quella bolognese e le quattro in Romagna); continuano le operazioni di qualificazione e di professionalizzazione del personale tecnico amministrativo.
Il giorno successivo all'accordo, il 26 luglio, è giunta una nota del Ministero della Funzione Pubblica. La nota di fatto, rimarcando il ruolo dell’autonomia degli Atenei, raccomanda di procedere con gli stessi criteri e le stesse attenzioni autonomamente adottati a Bologna. Si tratta di una conferma straordinaria dell’intesa raggiunta in loco, oltre che di un incoraggiamento a proseguire un modello di relazioni sindacali franche e decise da entrambe le parti nel perseguire i propri obiettivi, sempre attente però a considerare sia la compatibilità del sistema che la qualità della vita lavorativa delle persone coinvolte.