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Tra sabbia aurifera e pagliuzze, la Corsa all'oro rivive al Museo

Per festeggiare la 50° edizione dello Zecchino d'Oro, il Museo di Mineralogia "L. Bombicci" ospiterà giovedì 6 settembre un laboratorio per far rivivere a grandi e bambini le emozioni e le difficoltà degli antichi pionieri della Corsa all'oro
Ricerca dll'oro Una vasca di tre metri per due piena di acqua e sabbia, pentole a fondo piatto a disposizione di grandi e piccini, pronti a trovare le pagliuzze d'oro nascoste nella sabbia aurifera. Non siamo nel Klondike, ma al Museo di Mineralogia "L. Bombicci" di Bologna.

Per celebrare la 50° edizione dello Zecchino d'Oro, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze delle Terra e Geologico-Ambientali dell'Università di Bologna, il Museo Bombicci ha pensato di conivolgere attivamente bambini e adulti in una vera e propria "Febbre dell'Oro".

Giovedì 6 settembre, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, presso il Museo di Mineralogia "L. Bombicci" di Bologna (Piazza di Porta San Donato), si terrà il Laboratorio hands-on "La pesca dell'Oro". La manifestazione, che rientra nelle iniziative di "Museincittà", è nata su richiesta dell'Antoniano per coinvolgere in maniera speciale e attiva la città di Bologna nei festeggiamenti per lo  Zecchino d'Oro. L'esperienza delle pesca dell'oro, già sperimentata con successo due anni fa con l'associazione "Avis", è pensata come  una attività estemporanea aperta a tutti, sotto la guida del Prof. Gianluigi Felice, ricercatore confermato del Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali dell'Università di Bologna.

"Il valore economico delle pagliuzze - spiega il docente - è irrisorio. Il nostro obiettivo è quello di conivolgere il maggior numero di persone possbile in una attività divertente ed educativa allo stesso tempo. L'esperienza è aperta principalmente ai bambini, ma difficilmente gli adulti riescono a resistere alla tentazione di sentirsi anche solo per un attimo cercatori d'oro." L'iniziativa del Museo si configura infatti come una occasione ludico scientifica per rivivere le emozioni e le difficoltà degli antichi pionieri della Corsa all'Oro.

La politica di approccio all'apprendimento portata avanti in collaborazione dal Museo Bombicci e dall'Università di Bologna non è infatti nuova a iniziative di questo genere. Numerosi sono i laboratori didattici previsti all'interno delle attività museali, per conciliare teoria e pratica nel percorso di formazione e studio degli studenti bolognesi.

"Ai primi di ottobre di ogni anno - ha aggiunto il Prof. Felice - iniziano sia i Laboratori Didattici di Scienze della Terra sia quelli di Scienze della Formazione Primaria. Da ormai 15 anni c'è l'opportunità di sviluppare percorsi didattici fra gli studenti di Scienze delle Formazione e le scuole primarie e materne di Bologna, per rapportarsi sul campo con ciò che si studia giorno per giorno."

Il Prof. Felice, responsabile di due laboratori didattici della Facoltà di Scienze della Formazione Primaria di Bologna, ribadisce il punto di forza di questo approccio all'insegnamento: "Spesso gli indirizzi umanistici hanno poche opportunità per confrontarsi con ciò che studiano in prima linea. Grazie ai laboratori didattici gli studenti toccano con mano ciò che lì attenderà una volta entrati nel mondo del lavoro: proprio grazie a queste esperienze concrete non si troveranno impreparati."

Il Prof. Felice, che sin dal 1989 si occupa delle attività didattiche del Museo Bombicci, anticipa anche alcune delle iniziative previste per la stagione autunnale: "A ottobre verrà inaugurata la mostra 'I colori delle Terra', una esposizione sul territorio dell'Emilia Romagna. Il nostro obiettivo sarà quello di mostrare come il suolo è soprattuto una risorsa per l'uomo e quale impatto può portarne la modificazione. Organizzeremo la 'Sagra della Castagna' e poi 'La Sagra del Fungo'. Integrando a queste iniziative le nozioni mineralogiche e utilizzando delle teche del Museo Bombicci, si avrà l'opportunità di vivere a pieno il suolo della nostra regione e naturalmente anche i suoi frutti."