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Nuova offerta formativa 2008-09

La Commissione didattica ha licenziato la proposta della nuova offerta formativa per l’anno accademico 2008-09: i corsi di studio dell’ateneo di Bologna scendono da 233 a 220, con una riduzione delle triennali e un arricchimento delle magistrali. Lo hanno reso noto i professori Guido Masetti e Bruna Zani
offerta formativa

"Le Facoltà hanno svolto un lavoro incredibile, partendo dall’esame dei principali pregi e difetti di tutta l’attuale offerta" ha esordito Guido Masetti, pro Rettore alla Formazione. Inoltre, nel predisporre la nuova proposta di offerta formativa, le Facoltà hanno avuto come continuo riferimento alcune  Linee definite nel Piano strategico d’Ateneo per conseguire una migliore qualificazione dell’offerta didattica e nell’ottica di una evoluzione verso un maggior grado di internazionalizzazione: riduzione dei Corsi di studio di primo livello, consolidamento delle lauree di II^ livello, incremento dei CDS di II^ livello offerti in lingua inglese. Le singole proposte di CDS analizzate dalla Commissione Didattica, una volta acquisito il richiesto parere da parte del Nucleo di Valutazione, verranno esaminate e valutate  dal Senato Accademico e trasmesse al Ministero ed al CUN per l’approvazione definitiva.

Ad entrare nel dettaglio dei criteri utilizzati è stata Bruna Zani, presidente della Commissione didattica. "Si è lavorato in anticipo anche rispetto alla data di emanazione definitiva dell’ultimo DM (31 ottobre)", sottolineando  che l’Ateneo aveva già iniziato a lavorare da tempo, sulla base di indicazioni nazionali fornite dal MUR a marzo e dal CNVSU a fine luglio. "Le nostre linee guida, licenziate a settembre dal Senato Accademico- è sempre Zani ad affermarlo- in attesa di quelle del MUR- alla fine sono risultate più cogenti e più severe di quelle del Ministro".

Razionalizzazione e qualificazione, le parole d’ordine. Si è partiti dall’analisi dell’esistente e di cosa è stato fatto con la legge 509/99 e si è tenuto presente il numero e la carriera degli studenti lungo l’intero percorso di studi. Non solo, "a volte si è anche fatta pulizia dei corsi in presenza di un numero basso di studenti,  e i corsi stessi sono stati accorpati". Si è ottenuto spesso una maggiore chiarezza nelle denominazioni. Sono stati fatti molti , gli ordini professionali e il mondo della produzione, per con incontri con le parti socialioscerne da vicino le esigenze di chi poi riceverà i nostri laureati, nell’ottica di un processo di avvicinamento della domanda e dell’offerta. Tuttavia, questa consultazione non ha portato ad un ‘appiattimento’ dell’offerta formativa alle sole esigenze del mercato, perché sono stati comunque conservati tutti i CDS strategici dal punto di vista formativo.

La riduzione è stata operata sulle lauree di 1^ livello, e questo perché questi titoli sono presenti nella maggior  parte delle sedi, mentre si è pensato di arricchire quelle magistrali da cui arrivano in gran parte gli studenti fuori sede.

"Nel corso degli ultimi due anni, a fronte di una contenuta diminuzione del numero delle matricole, ossia degli studenti che si iscrivono alle lauree di primo livello" ha detto Masetti, "si è assistito ad un forte aumento di attrattività del nostro Ateneo sui percorsi di secondo livello, dove il 25% degli iscritti proviene da altri atenei". Poi l’elenco dei corsi facoltà per facoltà e sede per sede, così come sono stati licenziati dalla Commissione didattica.

Ecco un sunto delle variazioni
Lauree di 1^ livello: accorpamenti di CDS con riduzione del numero complessivo: due ad Ingegneria (che passa da 13 a 11), Farmacia passa da 4 a 2, Statistica da 4 a 2, Economia- Forlì da 3 a 1, Economia- Rimini da 4 a 2, Beni culturali da 3 a 1, un corso ciascuno Agraria (da 9 a 8), Chimica (da 3 a 2), Giurisprudenza (da 4 a 3), Scienze della Formazione (da 4 a 3), Scienze matematiche fisiche e naturali (da 15 a 14), Scienze Politiche (da 7 a 6).
Lauree magistrali: si incrementano invece i corsi di Scienze della formazione (da 2 a 5), Scienze Politiche a Forlì (da 4 a 6), Chimica industriale (da 1 a 2 di cui 1 in inglese), Economia a Bologna (da 6 a 7 con 2 corsi in inglese), Economia a Rimini (da 2 a 3), Ingegneria (da 11 a 12, con un corso in inglese), Psicologia (da 4 a 5), Scienze motorie (da 1 a 2), Statistica (da 3 a 4).
Riduzione complessiva di lauree magistrali dovuto ad accorpamento: 3 corsi Lettere (da 18 a 15) e Scienze Politiche Bologna (da 7 a 4), uno lo perde Agraria (da 5 a 4).

In totale le triennali da 118 diventano 101, le magistrali da 114 diventano 118, la quadriennale viene confermata.

La proposta della Commissione andrà in Senato Accademico che la esaminerà subito dopo la pausa natalizia, e quindi al CUN.

A breve il Senato accademico analizzerà anche la proposta nel nuovo Regolamento didattico di Ateneo.