Logo d'ateneo Unibo Magazine
Home Archivio All'Università di Bologna il Premio Montana alla Ricerca Alimentare

All'Università di Bologna il Premio Montana alla Ricerca Alimentare

E' stato assegnato al gruppo di ricerca rappresentato da Luca Fontanesi e Daniela Giovanna Calò, delle facoltà di Agraria e di Scienze Statistiche dell'Alma Mater il Premio Montana alla Ricerca Alimentare istituito nel 2006 da Montana Alimentari per sostenere la ricerca sull'alimentazione
Ricerca

Il gruppo di ricerca rappresentato da Luca Fontanesi e Daniela Giovanna Calò, delle facoltà di Agraria e di Scienze Statistiche dell'Università di Bologna ha vinto la seconda edizione del Premio Montana alla Ricerca Alimentare. Centomila euro il valore complessivo nel premio che Montana Alimentari ha istituito nel 2006 con l'obiettivo di sostenere giovani ricercatori italiani, incoraggiare la ricerca scientifica sull'alimentazione e superare gli attuali confini delle conoscenze in questo campo.

Il lavoro del gruppo di ricerca bolognese è stato selezionato tra oltre quaranta proposte pervenute da università e centri di eccellenza di tutta Italia ed è incentrato sul tema "Identificazione di biomarcatori per la valutazione della qualità della carne: un approccio innovativo basato sull’analisi dell’espressione genica post mortem".

La ricerca, in corso di svolgimento presso la Sezione di Allevamenti Zootecnici del DIPROVAL, di cui è responsabile il prof. Vincenzo Russo, ha innanzitutto permesso di evidenziare che l’RNA messaggero, contenuto nel tessuto muscolare degli animali di interesse zootecnico, può essere analizzato senza problemi di degradazione anche dopo parecchie ore post mortem. "Fino ad ora - spiega Luca Fontanesi - è stato ritenuto che l’RNA messaggero, che è l’intermediario tra l’informazione genetica contenuta nel DNA e le proteine, che costituiscono le strutture cellulari e gli enzimi di tutti i tessuti, dovesse essere analizzato immediatamente dopo il prelievo da tessuti vivi. Questo perché l’RNA è altamente soggetto a degradazione".

I risultati della ricerca rappresentano quindi un notevole vantaggio per chi deve compiere questo tipo di analisi, non dovendo effettuare i prelievi dei campioni muscolari immediatamente dopo la macellazione. "La possibilità di analizzare l’RNA messaggero in tessuti prelevati dopo molte ore dalla morte dell’animale o in campioni di carne - continua Fontanesi - apre nuove prospettive per identificare importanti informazioni. L’analisi dell’RNA consente di ottenere informazioni sull’espressione genica, che a sua volta può contenere informazioni su come è stata prodotta la carne, ad esempio su come l’animale è stato allevato e alimentato. Questo perché alcuni geni si accendono, cioè producono RNA messaggero, solo sulla base di 'stimoli' o 'fattori' esterni".

La ricerca premiata è ancora in corso d'opera: gli strumenti innovativi utilizzati e i dati prodotti promettono ulteriori sviluppi, che il contributo economico del premio aiuterà a concretizzare. "Sui tessuti post mortem - dice ancora Luca Fontanesi - abbiamo iniziato ad utilizzare strumenti innovativi per l’analisi dell’espressione genica, i microarray, che ci permettono di analizzare contemporaneamente migliaia di RNA messaggeri diversi con l’obiettivo finale di identificare biomarcatori che permettano di predire la qualità della carne e studiare i fattori che la determinano. Il premio ci permetterà di affrontare gli aspetti applicativi della ricerca. Siamo comunque interessati a collaborare con partner privati per finalizzare le nostre ricerche in questo campo".

La giuria scientifica indipendente che ha selezionato la ricerca vincitrice è stata presieduta dal prof. Stefano Cinotti (Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna - Presidente sez. IV Consiglio Superiore di Sanità). Gli altri componenti: prof. Giulio Testolin (Ordinario di Nutrizione Umana presso l'Università degli Studi di Milano), prof. Paolo Aureli (Direttore del Centro nazionale per la qualità degli alimenti ed i rischi alimentari), dott. Loris Zaghini (Direttore Area Igiene Alimenti di Origine Animale dell'ASL di Mantova), dott. Paolo Berselli (Presidente di Salumi d'Emilia s.r.l. e Direttore Operativo di Montana Alimentari S.p.A). Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato il cav. Luigi Cremonini, Presidente dell'omonimo Gruppo, e il dott. Giorgio Pedrazzi, Presidente di Montana Alimentari.

I criteri attraverso i quali si è arrivati alla determinazione del vincitore sono l'originalità della ricerca e il suo carattere innovativo, l'applicabilità del risultato della ricerca, la qualità della metodologia scientifica adottata e la vicinanza della ricerca alle esigenze concrete del consumatore.

"Siamo particolarmente soddisfatti - ha spiegato Giorgio Pedrazzi, Presidente di Montana Alimentari - dell'assegnazione del Premio Montana alla Ricerca Alimentare, giunto alla sua seconda edizione. Vista la qualità e l'eccellenza dei lavori presentati la giuria ha dovuto fare un approfondito lavoro di selezione sulle ricerche pervenute per scegliere il vincitore finale. L'obiettivo è stato pienamente raggiunto: grazie al premio è stato possibile dare visibilità alla ricerca connessa all'alimentazione e contribuire alla sua promozione. È un risultato che ci incoraggia a proseguire su questa strada, con la pubblicazione del bando per la terza edizione".