Cooperative tra Sud America ed Europa

Fino a venerdì 26 settembre, venticinque dirigenti e funzionari di imprese cooperative attive in Brasile, nello stato del Paraná, saranno in Emilia-Romagna per partecipare al secondo modulo del Corso di Formazione per Dirigenti e Leader Cooperativi, coordinato dalla sede di Buenos Aires dell'Università di Bologna. I funzionari brasiliani attraverseranno la nostra regione da Bologna a Ravenna, passando per Modena, Reggio Emilia, Ferrara, Faenza, visitando le diverse realtà cooperative del territorio, con un occhio di riguardo per le possibilità di sviluppo e di interscambio commerciale e tecnologico.

Favorire processi di inter-cooperazione e contatti con cooperative straniere è uno degli obiettivi primari del corso, che muovendosi tra Sud America ed Europa punta a formare dirigenti capaci di una visione internazionale del proprio settore e delle possibilità di gestione aziendale. Dopo il primo modulo che si è tenuto lo scorso giugno a Curitiba, capitale del Paraná, il 22 settembre si è aperta a Bologna la seconda parte del corso, salutata da un intervento del rettore Pier Ugo Calzolari. Il Rettore si è soffermato in particolare sulle attività portate avanti dall'Alma Mater in America Latina, con la sua sede a Buenos Aires, e sulle collaborazioni con la Regione Emilia-Romagna e con il mondo cooperativo regionale.

Dopo la settimana emiliano-romagnola, i dirigenti brasiliani si sposteranno in Germania (dal 29 settembre al 3 ottobre). Il mese successivo saranno in Argentina (dal 10 al 14 novembre), dove potranno conoscere il quadro normativo e organizzativo che regola il movimento cooperativo nelle tre province di Buenos Aires, Santa Fe e Córdoba. Dopo un viaggio attraverso i due emisferi, il corso tornerà dove aveva preso il via, a Curitiba, per le due giornate conclusive, lunedì 1 e martedì 2 dicembre.

Guardando al panorama cooperativo, il Paraná è uno degli stati più sviluppati del Brasile. Sono 234 le imprese cooperative attive sul territorio, con un fatturato complessivo che nel 2007 è arrivato a 10 miliardi di dollari. Il lavoro delle cooperative produce il 55% del PIL agro-industriale dello Stato, con più di un miliardo di dollari derivato dalle esportazioni.

"Paesi come il Brasile - spiega il prof. Bruno Marangoni, direttore del corso - sono grandi produttori di beni alimentari, come cereali, soia, carne, ortofrutta, con prodotti in controstagione, sfasati di sei mesi rispetto alle coltivazioni nostrane. Queste produzioni - continua Marangoni - possono integrarsi e questi paesi vanno visti anche come futuri mercati che richiedono le nostre tecnologie e sistemi di produzione che considerano anche lo sviluppo sociale e la conservazione ambientale. Le collaborazioni in atto con le università brasiliane stanno dando ottimi risultati ed hanno ricadute sui sistemi produttivi di entrambi i Paesi".

Durante il loro soggiorno in Emilia-Romagna, i funzionari brasiliani avranno modo di visitare sul campo diverse realtà cooperative attive in regione, rappresentative dei settori di maggiore interesse per il cooperativismo paranaense: dal Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano di Reggio Emilia agli stabilimenti di Conserve Italia a Ferrara, passando per i gruppi Terremerse (Ravenna-Ferrara) e Agrintesa (Faenza). La giornata conclusiva, venerdì 26, si terrà a Ravenna, con la partecipazione tra gli altri del presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani. In programma una visita alla Darsena e alle strutture portuali cittadine, sempre guardano alle possibilità di interscambio tecnologico e commerciale tra i mondi cooperativi e gli imprenditori dei due continenti.

Realizzato con il patrocinio del SEBRAE Paraná (l’agenzia di promozione della micro e piccola imprenditoria) e dell’OCEPAR - Sescoop Paraná (il servizio deputato alla formazione nell’ambito dell’Organizzazione delle Cooperative Brasiliane), il Corso di Formazione per Dirigenti e Leader Cooperativi dello Stato brasiliano del Paraná si propone di generare meccanismi e metodologie che possano estendere il progetto anche ad altre regioni del Brasile. In questo modo sarà possibile sviluppare maggiormente il cooperativismo di base, favorire la crescita delle aziende cooperative più giovani e rafforzare le cooperative agro-industriali di media dimensione.