Una bella festa quella con la quale il Cus Bologna ha aperto ufficialmente l'anno sportivo accademico. C'erano il pro rettore dell'Università Paola Monari ("Cus promosso a pieni voti per la sua attività e la sua organizzazione"), il presidente del Comitato per lo sport Universitario Giulio Cesare Carloni, il presidente del Coni delle Due Torri Renato Rizzoli, il numero uno della Fidal provinciale Giancarlo Brunetti, il preside del Dipartimento di Scienze della Formazione Roberto Farnè, che ha tenuto una mirabile lectio magistralis, in controtendenza: sottolineando come l'agonismo sia una parte integrante dello sport. Difficile dargli torto anche perché agonismo non significa volere prevaricare sull'altro, ma semplicemente mettersi in competizione osservando comunque delle regole prestabilite.
C'erano tanti ragazzi, dal campione del mondo di canoa del 2006 Stefano Cipressi, alla leggenda del martello italiano Ester Balassini, che in questa stagione ha dato l'addio all'attività agonistica. C'era Michela Guizzardi, reginetta dell'orienteering, ma non solo. C'era tutta la grande famiglia del Cus Bologna, isole (sia detto con il sorriso sulle labbra, riferendosi alle sedi distaccate della Romagna) comprese.
Per riassumere lo spirito della serata, nel corso della quale è stato ufficializzato anche il rapporto di sponsorizzazione che unirà la squadra di rugby under 19 (la più giovane in tutto il paese) con Altran Italia, forse è opportuno rivedere alcuni passaggi dell'intervento del numero uno del Cus Bologna Francesco Franceschetti.
"Desidero - dice Franceschetti - ribadire con quanto orgoglio sentiamo di appartenere all’Alma Mater e alla città di Bologna e ci sentiamo fieri di rappresentarle entrambe e di difenderne i colori su tutti i campi sportivi che ci è dato calpestare. Università e Città: un binomio che auspichiamo sappia ritrovare unità d’intenti per rilanciare e rafforzare un’immagine nota in tutto il mondo. Il nostro impegno di dirigenti Cus e di tutta la struttura operativa, formata da dipendenti e da volontari, alla quale deve andare il nostro plauso, si gioca su due fronti: la gestione degli impianti e la gestione delle attività".
"Date le dimensioni e l’articolazione del nostro Ateneo - continua il numero uno del Cusb - possiamo dire di gestire non una, ma cinque o forse più Università di medio piccole dimensioni. Gestiamo infatti le sedi di Bologna in primis, ma anche Rimini, Forlì, Cesena e Ravenna, nonché Veterinaria ad Ozzano. Abbiamo costruito nel tempo una rete di impianti, costituita da impianti di proprietà dell’Università ed impianti comunali in gestione, che permette lo svolgimento di attività motorie le più varie, secondo una moderna concezione di Sport. Sarebbe tedioso elencare tutte le strutture sportive utilizzate, mi limiterò a citare le maggiori per dimensioni: il Terrapieno, la Record, il Bauman-Bertini, il Lucchini, Veterinaria. Seguono decine di palestre comunali in affitto o in gestione".
"Attraverso questa rete riusciamo a soddisfare le esigenze di circa diecimila studenti. Nonostante il calo delle iscrizioni all’Ateneo, di cui si legge sui quotidiani, i nostri numeri non diminuiscono. Segno di una capacità di offerta non solo articolata, ma anche di pregio, se teniamo conto del rapporto qualità-prezzo. Se l’Università di Bologna è uno degli Atenei più virtuosi d’Italia, il suo settore sport non è da meno: il nostro Comitato per lo Sport è in testa a tutti per il rapporto iscritti all’Università e tesserati per le attività sportive. E’ in testa per il numero dei dipendenti, docenti e amministrativi, iscritti alle attività. E’ tra i primi per il numero di sport praticati a livello agonistico Federale. E’ tra i primi per numero di tesserati per le attività agonistiche. E’ il centro pilota dove si è sviluppato un moderno sistema di gestione del bilancio e della contabilità che è stato adottato ufficialmente dal Cusi per tutti gli altri Cus".
Franceschetti ha poi chiuso il suo articolato e interessante intervento ricordando che "si conoscono oggi tutti i vantaggi derivanti dalla pratica sportiva, ma sembra sempre che i costi di questa attività, di indiscusso valore sociale, debbano miracolosamente trovare copertura non si sa da quale fonte. Non ci sembra normale, ad esempio, che la materia sportiva, delegata alle Regioni, non trovi, in Emilia Romagna, adeguata copertura. Fortunatamente esistono aziende che grazie alla sensibilità dei loro dirigenti permettono la realizzazione di progetti di sviluppo di discipline dilettantistiche altrimenti destinate a scomparire. Mi riferisco chiaramente agli sponsor che sono al nostro fianco ed in particolare: a Ripresa per il sostegno dell’Atletica leggera Femminile e ad Altran per il sostegno della squadra Universitaria di Rugby e con la quale firmeremo oggi ufficialmente il contratto".