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Il Rettore Calzolari sulla Biblioteca universitaria

Sull’edizione di Repubblica di martedì 6 gennaio è apparso un intervento della dottoressa Maria Cristina Bacchi dal titolo "Ma la Biblioteca universitaria è davvero una priorità per l’Ateneo?". Risponde il Rettore Calzolari.
Calzolari

Ringraziamo la dottoressa Bacchi di aver riproposto il tema della Biblioteca Universitaria di Bologna, sia perché siamo consapevoli delle preoccupazioni del personale della Biblioteca, sia perché ci consente di illustrare il tema dei rapporti fra l’Ateneo e la BUB, chiarendo come alcune delle considerazioni svolte nell’intervento, causa  una incompleta conoscenza dei fatti,siano inesatte e fuorvianti.

E’ necessario quindi puntualizzare  che:

l’interesse dell’Università di Bologna per la BUB  si misura soprattutto guardando al livello di finanziamento che l’Ateneo garantisce annualmente e al paziente  e costante impegno con cui è stata  perseguita nel tempo
l’attuazione della Convenzione stipulata nel 2000 con il  Ministero dei Beni Culturali per il trasferimento della Biblioteca all’Università.

L’Ateneo ha  erogato alla Biblioteca, dal 2000 fino a tutto il 2008, un fondo di funzionamento annuo compreso tra i 936.000 e i 684.000 euro; tale dotazione, inizialmente a carico del Ministero dell’Università e della Ricerca,  da vari anni grava sulle risorse generali di  bilancio universitario, poiché il Ministero ha eliminato il finanziamento ad hoc previsto dalla Convenzione del 2000. A ciò si aggiunga che la BUB è stata coinvolta in tutte le numerose iniziative di formazione e aggiornamento organizzate dal Sistema Bibliotecario di Ateneo, alle quali il personale della Biblioteca è stato sempre invitato.

Negli anni precedenti al 2000 l’Ateneo aveva sostenuto i costi di altri  importanti interventi , alcuni dei quali di straordinaria rilevanza,  come la realizzazione delle sale di lettura nell’ex aula magna  e della torre libraria. 

Quanto agli aspetti attuativi della Convenzione, lo stesso Ministero dei Beni Ambientali e Culturali e il locale Provveditorato, hanno riconosciuto  la tenacia  degli Organi di Governo di questa Università nel voler portare a compimento il progetto, a partire dalla offerta di collaborazione per tutte le attività, ivi comprese quelle di ammodernamento gestionale e tecnologico.

Elemento cruciale dell’operazione è costituito dal fatto che , nella Convenzione, si prevede il passaggio all’Università di tutte le persone della Biblioteca,  salvo espressa opzione individuale di permanere alle dipendenze del Ministero BAC.  Al riguardo, l’Università si è adoperata fattivamente, fino a redigere più volte, man mano che si avvicendavano i rispettivi contratti collettivi nazionali di lavoro,  le tabelle di corrispondenza fra le qualifiche ministeriali e quelle del comparto Università.  Da ultimo, le tabelle sono state rielaborate nello scorso mese di dicembre e sono state inviate a tutti i Ministeri competenti nonché illustrate al personale della Biblioteca, presenti le OO.SS.

Ovviamente, gli aspetti relativi all’inquadramento del personale sono squisitamente tecnici, e rientrano nei compiti dell’Amministrazione; gli aspetti politico-organizzativi sono stati definiti nella Convenzione che regola il trasferimento della BUB all’Università di Bologna e saranno sempre prerogativa della componente scientifica dell’ateneo.

E’  falso che l’Università non abbia approvato il Regolamento della BUB, poiché esso è stato adottato dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione nel 2004.  Purtroppo non ne è stata possibile  l’attuazione, poiché il Ministero BAC, interpellato a riguardo, non ha mai indicato il componente del Consiglio Direttivo di sua designazione.

Non si può imputare all’Università il mancato avvio di progetti importanti da parte della BUB: è stata piuttosto la Biblioteca, nonostante gli inviti , a non voler aderire a importanti progetti organizzati dall’Ateneo, quali ad esempio il progetto di reference digitale e il progetto di catalogazione analitica "Indici  sommari in OPAC".  Perfino l’ esperienza di digitalizzazione, concernente il materiale Aldrovandiano, è stata svolta a cura e a carico dell’Ateneo, ed ha incontrato forti resistenze da parte della Biblioteca stessa.

Non si può porre a carico dell’Università neppure il mancato sviluppo delle altre iniziative auspicate dalla dott.ssa Bacchi: la BUB è una struttura dotata di particolare  autonomia, la cui gestione spetta al suo Direttore, allo stato di nomina del Ministero BAC. L’Ateneo ha erogato cospicue  risorse per  assicurare sostegno ai servizi e allo sviluppo di  iniziative scientifiche e culturali; le scelte gestionali e di utilizzo dei finanziamenti sono state assunte  dalla Biblioteca.
 

Va da sé che  tutto quanto qui rappresentato è documentabile

L’Università comprende che il personale  si trova da anni nella necessità di scegliere a quale Istituzione far capo, con i connessi problemi di valutare le peculiarità organizzative e professionali di ciascuna ; tuttavia, recentemente, anche a seguito delle costanti riduzioni di risorse ministeriali, l’Università ha ritenuto eccessivo un lasso di tempo di otto anni per addivenire a una decisione. Di ciò ha reso edotto il Ministro, ritenendo non procrastinabile la situazione, che vede l’Università titolare di oneri e responsabilità senza facoltà di programmare l’attività della Biblioteca, divenendo peraltro bersaglio di critiche - non ultime quelle della dott.ssa   Bacchi.   
          

In proposito è lecito chiedersi come potrebbe la Biblioteca meglio operare senza le risorse conferite dal bilancio dell’Università, fermo l’attuale assetto organizzativo.