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Laurearsi in Fisioterapia, sulla carrozzina

La storia di Nicolò, neolaureato fisioterapista con il massimo dei voti, sulla sedia a rotelle in seguito a un incidente capitato due giorni dopo la prova d'ammissione al corso di laurea. E' il primo paraplegico in Italia ad aver raggiunto questo risultato. "Il trauma è stato forte, ma la voglia di fare compensa ogni cosa"
Laurearsi in Fisioterapia, sulla carrozzina

Una passione forte per lo sport che si è riversata a lungo sul campo da basket, gli anni del liceo, scientifico, riempiti da allenamenti e partite. Fino a quando, tra una maracatura a uomo e un canestro, capita un infortunio. Una botta forte e la spalla dolorante. Incidenti che succedono e per cui può esserci un rimedio rapido ed efficace. "Facevo basket e mi sono fatto male a una spalla. Sono andato da un fisioterapista. Gli sono bastate due manovre e mi ha rimesso in sesto". Per Nicolò è stata una folgorazione. La scelta del corso di laurea a cui iscriversi una volta raggiunta l'università era fatta. "L'idea di sistemare le persone solo con le mani mi ha conquistato immediatamente. Ho saputo subito che era quello che volevo fare".

Quattro anni fa Nicolò si diploma e inizia a studiare per il test di ammissione: i posti disponibili sono poche decine, gli aspiranti fisioterapisti diverse centinaia. L'impegno è tanto, la decisione non manca e ai primi di settembre la prova è svolta, bisogna soltanto aspettare i risultati. Ma due giorni più tardi tutto questo passa di colpo, in un istante, in secondo piano. Un incidente in moto, brutto, grave. Nicolò si ritrova in ospedale. Mielolesione completa, gli arti inferiori paralizzati. Sedia a rotelle.

La fisioterapia non scompare, però. L'idea di conquistare la professione sognata resta viva nonostante tutto. E quando arrivano i risultati del test di ammissione quel pensiero ritorna prepotente. Erano oltre seicento le ragazze e i ragazzi che aspiravano ad entrare nel corso di laurea: Nicolò in graduatoria è tra i primi dieci. "Il primo barlume di speranza - racconta - c'è stato subito: mi hanno detto che la possiblità c'era, che avrei potuto frequentare il corso, fare quello che avevo sognato. Il trauma è stato forte, ma la voglia di fare compensa ogni cosa".

Paolo Pillastrini era all'epoca coordinatore del corso di laurea in Fisioterapia e anche dirigente dell'Unità spinale di Montecatone di Imola. E' qui che incontra Nicolò e viene a conoscenza della sua storia. "Mi sono subito informato sull'esito del test - racconta - e ho scoperto che era arrivato tra i primissimi in graduatoria. A quel punto gli ho chiesto: vuoi veramente costruire il tuo futuro intorno a questa bellissima professione? Io ti assicuro la massima disponibilità del corso ad adeguarsi alle tue necessità". Un po' di tempo per prendere fiato e per provare a pensare a mente fredda e un mese più tardi arriva la risposta, affermativa, di Nicolò e della sua famiglia.

Undici i mesi di riabilitazione che sono serviti per superare l'incidente. Ad aspettarlo fuori da cliniche e ospedali, come promesso, una vita da studente universitario, con tutte le fatiche del caso tra lezioni, esami e tirocini, sempre pensata però per ridurre al minimo, se non eliminare del tutto, le possibili difficoltà. "Ho trovato sempre un'organizzazione ad hoc - spiega Nicolò - non ho mai avuto nessun problema di adattamento, questo grazie anche al lavoro della coordinatrice Viviana Montevecchi". Il piano di studi di Fisioterapia è intenso: i corsi e gli esami si susseguono fitti, e nel corso dei tre anni si inseriscono periodi di tirocinio via via più consistenti, pensati per realizzare in modo graduale il passaggio da studente a operatore. "All'inizio vedermi nei panni di operatore è stato un po' spaesante, ma è passato quasi subito: devo dire che lavorare con i pazienti mi è venuto abbastanza naturale, non so se a causa del mio ricovero o semplicemente perché sono fatto così. Forse entrambe le cose insieme".

Nicolò Bensi si è laureato lo scorso aprile in Fisioterapia, con il massimo dei voti: 110 su 110. E' il primo paraplegico in Italia ad aver raggiunto questo risultato. La tesi di laurea, relatrice Barbara Sorace, si intitola "Oltre l'ausilio" ed è incentrata sulla carrozzina: presenta una scheda di valutazione che aiuti il fisioterapista nello sviluppo di una corretta postura dei pazienti sulla sedia a rotelle.

"La discussione della tesi è andata molto bene - ricorda Nicolò -, la commissione era interessata, ho catturato la loro attenzione". E cosa farai ora che sei laureato? "Per il momento penso a riposarmi un po': questi anni sono stati intensi, frenetici, e ora mi prendo un po' di vacanza. Poi c'è il nuoto, il mio obiettivo è Londra 2012". Già, perché la passione per lo sport Nicolò non l'ha certo abbandonata. "Ho iniziato con il nuoto qualche mese dopo l'incidente, poi via via ho aumentato il ritmo. Dovevo andare a Pechino ma all'ultimo mi hanno spostato di categoria e non avevo più i tempi per qualificarmi. Ora lavoro per andare a Londra". Vacanze o non vacanze gli impegni e i traguardi non mancano mai, insomma. Nonostante tutto. "E' vero - sorride -. Anzi, ho fatto di certo più cose dopo l'incidente che prima".