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Erasmus mundus anche in India, Cina e Brasile: l'Alma Mater si apre a nuovi paesi

India, Cina, ma anche Brasile, Cuba, Argentina, Perù, Bolivia, Serbia, Montenegro. L’Erasmus targato Unibo allarga i propri orizzonti e dal prossimo anno accademico conquista 17 nuovi stati extra-europei in aggiunta agli attuali otto
Erasmus mundus anche in India, Cina e Brasile: l'Alma Mater si apre a nuovi paesi

Gli studenti bolognesi desiderosi di trascorrere un periodo di formazione fuori del vecchio continente, ma anche quelli asiatici, latino-americani o dei Balcani che vogliano studiare sotto le due torri potranno contare dal prossimo anno accademico su un maggior numero di borse di studio, probabilmente più del doppio delle 135 di quest’anno. A renderlo possibile, i nuovi finanziamenti dell’Unione europea per il programma di mobilità e cooperazione internazionale in campo universitario Erasmus mundus external cooperation window.

L’Alma Mater è infatti, dicono i suoi tecnici, l’ateneo italiano che si è aggiudicato più risorse: il valore delle borse stimate si aggira attorno ai 4 milioni di euro in tre anni, distribuite in 10 progetti approvati dei 13 proposti cui l’ateneo ha preso parte. Le altre università italiane che seguono parteciperanno al massimo a 5 progetti. A livello europeo, Bologna è nelle primissime posizioni. Inoltre, di uno dei 10 progetti, quello con l’Argentina, l’Alma Mater è anche coordinatore.

"Questa capacità dell’Università di Bologna di vincere progetti europei e quindi di ottenere borse cospicue per la mobilità di ricercatori, docenti, studenti e l’iscrizione di studenti stranieri al nostro ateneo è ancora più significativa in un periodo di decremento dei fondi attribuiti alle università a livello nazionale - dice soddisfatto il prorettore alle relazioni internazionali Roberto Grandi -. Ancora una volta l’Alma Mater è in grado di ottenere a Bruxelles una parte di ciò che non riesce ad ottenere a Roma. E’ l’ulteriore conferma che puntare sulla internazionalizzazione paga e permette all’ateneo di essere, in questo settore, il primo in Italia e tra i primi in Europa".

L’opportunità di studiare in continenti lontani non è offerta solo agli studenti di tutti i livelli universitari (primo e secondo ciclo, ciclo unico, dottorandi) ma anche a post-doc e a docenti. Ovviamente le borse, più ricche di quelle degli Erasmus europei, variano a seconda dei beneficiari. Si spazia dai 1000 euro mensili per gli studenti più giovani, ai 1500 per i dottorandi, ai 1800 per i post-doc, ai 2500 per i docenti. Oltre a questi importi, che sono netti, il programma copre anche le spese di viaggio, ma solo per un’andata e ritorno: il Natale in famiglia, lo si paga di tasca propria.

Anche la durata delle permanenze all’estero varia a seconda dei casi: per gli studenti e i post-doc in scambio (che cioè per un po’ studiano in un ateneo diverso da quello in cui sono iscritti) si va dai 6 ai 10 mesi, ma quelli extracomunitari possono anche decidere di iscriversi all’Alma Mater, e in questo caso la borsa copre l’intera durata dei corsi. Per i docenti il periodo massimo è invece di tre mesi.

"Essere entrati in così tanti progetti, 10 sui 13 per cui avevamo fatto domanda, - spiega Giovanna Filippini, responsabile amministrativo del settore relazioni internazionali - significa che l'Università di Bologna ha una credibilità molto elevata a livello internazionale. Non solo per il suo nome e la sua storia, ma anche perché evidentemente ne viene riconosciuta l'eccellenza tanto nella ricerca che nel lavoro di gestione, amministrativa e degli studenti".

Sulla base della precedente ripartizione delle borse si stima che potranno essere circa 300 quelle di competenza dell’Università di Bologna il prossimo anno accademico, con un incremento annuo del +127%. Di queste, circa 250 andranno probabilmente a studenti, e le rimanenti a post-doc, professori e ricercatori. Gli stranieri in entrata saranno circa 180, gli italiani in uscita 120. "Sono più gli studenti che vengono a studiare a Bologna che quelli che da qui partono - dice ancora Grandi -. E dato che la grande maggioranza degli studenti in entrata non parla italiano, molti usufruiscono dei nostri corsi di laurea in lingua inglese. Stesso discorso per i dottorandi, coinvolti perlopiù nei nostri dottorati internazionali".

Tra gli stati extra-europei ai quali i nuovi finanziamenti aprono le porte spiccano Cina e India, ma un salto rispetto al passato lo si fa anche in America Latina, dove al Cile si aggiungono altri 9 paesi: Ecuador, Venezuela, Cuba, Argentina, Bolivia, Perù, Brasile, Paraguay, Uruguay. Altra area geografica di nuovo coinvolgimento è quella dei Balcani: Serbia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Ex repubblica di Macedonia, Kosovo, Albania. A questi paesi si aggiungono quelli già presenti quest’anno nel carnet del programma: Libano, Siria, Giordania, Russia, Ucraina, Moldavia, Bielorussia. Circa un centinaio le università interessate in tutti questi paesi, e altrettante quelle europee partner dell’Alma Mater.

Ad approfittare della possibilità di un’esperienza Erasmus extra-continentale potranno essere gli studenti di quasi tutti i corsi di laurea. Il programma è infatti aperto ai più svariati settori disciplinari: dalle biotecnologie, alle lingue, dalle discipline umanistiche a quelle scientifiche, ingegneristiche, giuridiche. Informazioni dettagliate sulle opportunità collegate al propria area di studio saranno disponibili dall’autunno sulla sezione Relazioni internazionali del sito d’ateneo.