Trentasei nuovi atenei aderiscono alla Magna Charta

Saranno 36 le università che quest’anno si aggiungeranno alle 627 già aderenti alla Magna Charta Universitatum, il documento che enuncia i principi di libertà di pensiero, di conoscenza, di ricerca e di insegnamento in cui si riconoscono gli atenei del mondo e che ha visto la luce a Bologna 21 anni fa.

La cerimonia di sottoscrizione da parte dei rettori e prorettori dei 36 atenei di 15 diversi paesi si svolgerà nel corso di una due-giorni di incontri in occasione dell’anniversario della Magna Carta, in programma il 17 e 18 settembre in Santa Lucia (via de’ Chiari, 25/a, Aula absidale). Oltre 150 ospiti provenienti da ogni parte del mondo si interrogheranno attorno al tema "Crisi, tagli, prospettive: come l’università può contribuire a soccorrere la società".

L’inaugurazione dei lavori è affidata al rettore dell’Alma Mater, Pier Ugo Calzolari, e a Fabio Roversi Monaco, presidente onorario dell’Osservatorio della Magna Charta, organismo cui spetta il compito di vigilare sull’applicazione dei principi sanciti dal documento. Seguiranno gli interventi di ex rettori, ministri, leader studenteschi ed esperti del mondo universitario.

Uno dei primi a prendere la parola nella mattina di giovedì sarà l’ex ministro britannico Andrew McIntosh che, tra l’altro, metterà in guardia dal rischio di una ripresa economica senza occupazione, e invita gli atenei a rafforzare la consapevolezza pubblica del problema della sotto-occupazione, anche dei laureati. Nel pomeriggio la discussione proseguirà in gruppi di lavoro paralleli che affronteranno argomenti quali "Come gli atenei possono contribuire a risolvere i problemi causati dalla crisi?", "L’influenza dello stato e dei privati nei corsi accademici: una minaccia alla libertà?", o "Studi economici, libertà accademica ed etica". Venerdì mattina la cerimonia della firma.