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Un ricordo di Roberto Lobietti

Se n’è andato a soli 45 anni. Roberto Lobietti combatteva da tempo contro una malattia che alla fine non gli ha lasciato scampo. Lo ricorda Renato Nicolai, ex segretario generale del Cus Bologna .

Roberto, che ha lasciato i fratelli Giovanna e Marco e la moglie Marta, che gli ha regalato due figli bellissimi, Matteo ed Enrico, è stato uno dei protagonisti della pallavolo italiana. Una passione straordinaria per il volley, una capacità di confrontarsi con gli altri che lo ha portato a insegnare alla facoltà di Scienze Motorie, a Bologna. Per l’ultimo saluto a Roberto si sono mossi in tanti, a dimostrazione dell’affetto e della stima che nel corso della sua vita terrena ha saputo suscitare in chi aveva avuto la fortuna di incontrarlo.

A Ravenna, per onorare la memoria di Roberto, si sono visti Doug Beal, un guru del volley che non ha esitato a prendere l’aereo per salutare, lui che abita negli States, un vecchio e caro amico. C’era Julio Velasco, un altro che nel nostro volley e nel nostro sport ha lasciato il segno.

Abbiamo chiesto a Renato Nicolai, ex segretario generale del Cus Bologna, attualmente direttore sportivo del Basket Ferrara (LegaDue) di ricordare Roberto. Ricordare uno sportivo, un amico, che abbiamo avuto la fortuna e l’onore di annoverare tra i grandi tecnici che hanno lavorato con l’Alma Mater Studiorum in occasione dei campionati nazionali universitari. Una grande persona, Roberto.


Questa è una piccola storia da Cnu, una delle tante piccole storie che ogni anno accadono ai Campionati Nazionali Universitari e che ne fanno una manifestazione così speciale.

Era il 1988 per la prima volta, a Finale Ligure, in provincia di Savona, partecipavo ai Cnu come dirigente del Cus Bologna, dopo aver preso parte, prima, per alcune edizioni, come atleta. L’allenatore della mia squadra di pallavolo era, anche lui al suo esordio ai Cnu, Roberto Lobietti, un promettente e giovane allenatore romagnolo, studente all’Isef di Bologna. L’esordio ci vedeva affrontare il Cus Chieti campione uscente e, come spesso succede, un problema dell’ultima ora, aveva ritardato l’arrivo di un auto con tre nostri giocatori dell’allora Ravenna di A2. Il problema è che i giocatori presenti erano così solo cinque e in cinque a pallavolo non si può giocare. Roberto non si perse d’animo e decidemmo in qualche minuto di schierare lui come alzatore e io come allenatore…

Il risultato, come nelle più belle storie , fu un 3 a 0 per noi. Questa storia io e Roberto ce la siamo ricordata tante volte nei nostri incontri successivi. Sì perché le nostre strade si sono incrociate tante volte da quel giorno e la stima e l’amicizia naturalmente nate in quella occasione sono rimaste inalterate. Roberto Lobietti ha poi costruito una magnifica carriera da allenatore fino ad arrivare alla nazionale maggiore come assistente di Julio Velasco. Le nostre strade si sono di nuovo incrociate alla scuola di dottorato di Scienze Motorie a Bologna e poi nel confrontare le nostre esperienze professionali per la sua grande passione: la ricerca, l’insegnamento, il condividere con gli altri quello le sue conoscenze e le sue esperienze.

Io e Roberto ci siamo incontrati ancora, un’ultima volta, nella basilica di Sant’Agata Maggiore a Ravenna per un saluto pieno di commozione che io e centinaia di altri suoi amici hanno voluto dargli. Lo abbiamo salutato tutti con enorme affetto, ognuno di noi si è portato dietro un suo ricordo. Il mio, Roberto, è che tu sarai sempre il mio alzatore e io il tuo allenatore in una vittoria che non dimenticherò mai.
Renato Nicolai