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Lotterie, anatomia di un sogno

Sui "detti e contraddetti" delle ruote della fortuna l'Università di Bologna ha messo attorno al tavolo un matematico, Pierluigi Contucci, una psicologa, Fiorella Giusberti, un massmediologo, Roberto Grandi, e un'esperta di analisi di mercato del centro studi Nomisma, Silvia Zucconi.

Sognamo di diventare milionari ed è un sogno che costa solo un euro. Perché preoccuparci allora? Dei miti e delle verità del meccanismo del gioco si è discusso ieri all’Alma Mater nel corso di un convegno interdisciplinare.

Nel 2009 il gioco è costato agli italiani 54 miliardi, 60 nel 2010 e le proiezioni del 2011 non sono confortanti. Si ipotizzano oltre 80 miliardi. Siamo nell’ordine, per intenderci, di qualche Finanziaria.

Secondo il matematico Pieluigi Contucci esiste una percezione distorta della probabilità e della legge dei grandi numeri e questo unito al fatto che le "condizioni di difetto" fanno aumentare la propensione al rischio genera una febbre del gioco.

"Più si perde - spiega- più ci si sente in condizione di difetto e più si rischia". Il professor Contucci ha poi analizzato le spese nel gioco di diversi paesi e ha correlato la propensione a giocare con la diffusione della  cultura scientifico-matematica. "Quello che emerge- prosegue Contucci- è che laddove è meno diffusa la cultura scientifico matematica si trovano più giocatori".  Una panoramica del mercato del gioco d'azzardo, del volume di affari e della diffusione della mania di giocare tra videolottery e newslot è stata fatta da Silvia Zucconi di Nomisma.

Alla psicologa cognitivista Fiorella Giusberti è spettato il compito di "difendere l’intelligenza dei giocatori" o meglio di dimostrare cosa li spinge a farlo. Secondo Giusberti chi gioca non segue le regole della logica razionale o del calcolo delle probabilità, piuttosto delle scorciatoie, le cosiddette "euristiche" ovvero strategie cognitive che sono una mediazione tra sforzo e accuratezza.  Il massmediologo Roberto Grandi, infine, ha esplorato il racconto che viene fatto del mondo del gioco: dalle pubblicità al perché le vincite fanno notizia e al modo in cui Sisal e Lottomatica si autorappresentano attraverso i propri siti web.


L'incontro, moderato da Armando Massarenti, giornalista del Sole 24 Ore, è stato promosso dai dipartimenti di Matematica e di Discipline della Comunicazione e dalla Facoltà di Psicologia dell'Università di Bologna, nell'ambito di Unibocultura e con la collaborazione dell'associazione culturale Il Mulino. Il comitato scientifico è composto da Marzio Barbagli, Pierluigi Contucci, Fiorella Giusberti e Roberto Grandi.