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Tortellini virtuali (ma anche quelli veri)

Dall'impasto alla chiusura, una webcam, uno schermo e i gesti della sfoglina da ripetere con cura. Il gioco gesturale presentato con successo all'Expo di Shanghai ritorna da dove era partito: a Bologna
Tortellini virtuali (ma anche quelli veri)

Torna a Bologna il videogioco del tortellino, quello creato dal prof. Marco Roccetti e dai suoi studenti - con la collaborazione di Articolture - e presentato con grande successo all'Expo di Shanghai (tanto da finire su New Scientist nella classifica delle dieci cose più interessanti viste all'esposione cinese). Torna dalla Cina e si ricongiunge in pieno con la tradizione da cui era partito: una cena bolognese a base di tortellini - veri - con la possibilità di provare l'esperienza - virtuale - di crearli, dall'impasto all'intreccio segreto della chiusura. L'appuntamento è per martedì sera (14 giugno, ore 20,30) alla Cantina Bentivoglio (costo della cena 30 euro, per info 051-265416).

"La sfida per noi era riconnettere la tradizione bolognese con la novità rappresentata dalla tecnologia, presentarla con un vestito nuovo", spiega Marco Roccetti, docente di Sistemi e applicazioni multimediali al Dipartimento di Scienze dell'Informazione. "Quello che abbiamo realizzato, allora, è un sistema virtuale capace di far provare l'esperienza di fare i tortellini". Realizzato praticamente a costo zero, il gioco funziona con una semplice webcam e uno schermo. Il giocatore in mano non ha niente. Sullo schermo una sfoglina professionista mostra i passaggi da compiere per realizzare i tortellini, dall'impasto alla sfoglia, dal ripieno alla chiusura. Passaggio dopo passaggio il giocatore deve ripetere i gesti della sfoglina nel modo più accurato possibile. Se i gesti sono quelli giusti si può passare alla fase successiva.

"Nel realizzare questo prodotto abbiamo sorpassato i colossi del videogame come Nintendo con la sua Wii, e abbiamo addirittura anticipato di un anno il nuovissimo sistema Microsoft Kinect per Xbox", continua Roccetti. "Lì c'è una sofisticata e costosa videocamera che registra l'ambiente tridimensionale in cui si trova il giocatore e trasmette i suoi movimenti alla console. Noi, non avendo a disposizione le risorse economiche di Microsoft, abbbiamo spostato la complessità dall'hardware al software. E ci siamo fatti bastare una comune webcam del costo di pochi euro". Ne è nata una tecnologia utilizzata qui in modo ludico ma che potrebbe avere applicazioni in moltissimi campi, a partire dalla medicina. Proprio qui sta il vero successo del progetto: "L'Italia non riuscirà mai i competere con gli Stati Uniti o con multinazionali come Microsoft o Nintendo sul piano della tecnologia hardware. Ma qui abbiamo le intelligenze per riuscire a scavalcare l'hardware e vincere la partita sul piano del software". Una bella notizia, che diventa ancora più bella davanti a un piatto di tortellini.