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Pensare il futuro della Nato

All'Alma Mater una cinquantina di esperti da tutto il mondo per parlare del presente e del futuro dell'Alleanza Atlantica e dei suoi stati membri
Pensare il futuro della Nato Studiosi ed esperti provenienti da vari paesi europei, oltre a Stati Uniti, Canada e Russia insieme per parlare del presente e del futuro dell'Alleanza Atlantica e dei suoi stati membri: le dinamiche di deterrenza nel sistema internazionale contemporaneo, i partenariati strategici della Nato, e il problema della protezione dell'accesso a beni collettivi quali il mare, lo spazio e la rete internet. Erano una cinquantina, il 21 e 22 giugno scorsi a Villa Guastavillani, i partecipanti del workshop "Managing Change: NATO’s Partnerships and Deterrence in a Globalized World", realizzato nel contesto del memorandum of understanding tra Allied Command Transformation (ACT) e Università di Bologna.

L'incontro, coordinato da Sonia Lucarelli, docente di Relazioni internazionali alla Facoltà di Scenze Politiche "R. Ruffilli" di Forlì, si è aperto con i saluti della delegata del Rettore per le Relazioni internazionali Carla Salvaterra, del preside della Facoltà di Economia "R. Ruffilli" Paolo Zurla, del direttore generale di Alma Graduate Alfredo Montanari, del generale Mark Barrett di ACT e del direttore dell'Istituto Affari Internazionali (IAI) Ettore Greco. Sono seguiti una relazione del generale Barrett, tre workshop tematici e due sessioni plenarie.

Con l'auspicio di tutti gli organizzatori, questo dovrebbe essere il primo di una serie di eventi analoghi che mirano ad aumentare lo scambio e la discussione tra università, centri di studio e Nato su temi di sicurezza di rilevanza sia politica che accademica.