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L'Ateneo ha il suo nuovo Statuto

Lettera del Magnifico Rettore Ivano Dionigi a tutto il personale. "Siamo al termine di un percorso lungo, partecipato e talora conflittuale, ma indispensabile per garantire un esito meditato e orientato alla composizione delle molteplici istanze"

Colleghe e Colleghi,

da ieri l’Ateneo ha il suo nuovo Statuto, approvato dal Senato (40 voti favorevoli, 1 astenuto, 1 contrario), previo parere del Consiglio d’Amministrazione (18 voti favorevoli e 6 contrari). Il testo, che ora dovrà essere sottoposto al vaglio ministeriale, è reperibile sulla rete Intranet. La gratitudine che dobbiamo alla Commissione è grande, per la dedizione e la responsabilità istituzionale dimostrate in molti mesi di lavoro. E viva gratitudine va anche a tutti coloro che - a seguito di confronti nei Dipartimenti, nelle Facoltà, nelle Aree, nelle varie associazioni, nonché nelle numerose audizioni - hanno contribuito, con suggerimenti e proposte emendative, a rendere la stesura dello Statuto un processo esteso a tutta la comunità universitaria.

Siamo dunque al termine di un percorso lungo, partecipato e talora conflittuale, ma indispensabile per garantire un esito meditato e orientato alla composizione delle molteplici istanze. Il nuovo Statuto vuole interpretare la storia e la complessità del nostro Ateneo, il suo carattere di Studio generale e la specificità della sua configurazione multicampus; esso ha i suoi valori cardinali nell’autonomia universitaria, nel riconoscimento del merito, nella vocazione internazionale, nei principi di competenza e responsabilità delle persone, al di là di ruoli e gradi; e riconosce quali compiti primari dell’Ateneo la ricerca e la formazione, i cui destinatari naturali sono gli studenti e la società.

Lo Statuto rappresenta uno strumento normativo necessario, ma non sufficiente per realizzare la vocazione dell’Ateneo. Ora il mio auspicio è che ciascuno, nei diversi ambiti e ruoli, si adoperi per attuare i principi statutari e tradurli nei regolamenti e negli assetti organizzativi. Ciò sarà davvero possibile grazie al contributo di tutti.

Un’istituzione plurisecolare come la nostra potrà essere orgogliosa del proprio passato e progettare il proprio futuro solamente se ciascuno saprà di appartenere a una grande comunità e di essere a servizio delle nuove generazioni e della società tutta, in un momento storico in cui le parole "cultura", "lavoro" e "futuro" cercano interpreti convinti e generosi.


Vi saluto tutti con la più viva cordialità e con l’augurio di una serena pausa estiva.

Il Rettore