Dei veri e propri monumenti minuscoli venuti alla luce durante gli scavi nelle città turche di Tilmen e Taşlı Geçit, all'incrocio tra Anatolia, Mesopotamia e Levante. Sono i sigilli e le cretule (impronte di sigillo su pezzi di argilla applicati a chiusure di vani o vasi) che saranno in mostra al Museo Civico Medievale, dal 29 aprile al 4 settembre. I reperti, databili tra il III e il II millennio a.C., sono stati scoperti dalla missione italio-turca guidata da Nicolò Marchetti, docente al Dipartimento di Archeologia dell'Alma Mater.
"Kinku", questo il titolo della mostra (sottotitolo: "Sigilli dell’età del Bronzo dalla regione di Gaziantep in Turchia"), è l'antica parola accadica per "etichette impresse". Proprio questo erano i sigilli ritrovati: etichette utilizzate a fini amministrativi, con un preciso ruolo di registrazione di beni e merci. Non solo però: impresse sopra a questi piccoli pezzi di argilla sono raffigurate immagini e simboli che riflettono il piano mitopoietico pregreco che caratterizzava quei popoli.
I materiali esposti nella sala del Museo Medievale che ospita la mostra non sono quelli originali, ma calchi e impronte su plastilina, assieme a pannelli esplicativi e riproduzioni grafiche. "E' in un certo senso una non-mostra - spiega il prof. Marchetti - fondata tutta sui contenuti. Fare viaggiare i materiali inevitabilmente li rovina: quello che ci interessava far vedere era il lavoro di ricerca e il contesto archeologico in cui si vanno a collocare questi particolari oggetti. Solo individuando questo contesto è possibile capirne la funzione e il significato".
Le riproduzioni delle cretule sono state realizzate grazie a scansioni tridimensionali realizzata dal prof. Gabriele Bitelli e dalla sua équipe al Dicam - Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e dei materiali. E parte dell'esposizione si concentra proprio sulle tecniche di rilevamento utilizzate: ai visitatori è data anche la possibilità di espolare, grazie ad un touch-screen, la riproduzione tridimensionale di una cretula.
Ad accogliere i visitatori, nel cortile del Museo, c'è poi un'opera della land artist Chiara Castria che attraverso una serie di sagome di metallo rievoca alcune delle figure rappresentate in piccolo nei sigilli. Tra le iniziative collegate alla mostra ci sono anche una serie di conferenze per raccontare le diverse fasi di realizzazione del progetto, dallo scavo al museo (3 maggio, 17 maggio e 14 giugno), e alcuni laboratori didattici sono stati pensati per i più piccoli.
La mostra (inaugurazione venerdì 29 aprile alle 17) resterà aperta fino al 4 settembre. Gli orari: da martedì a venerdì dalle 9 alle 15; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 18. Il catalogo, pubblicato da Ante Quem, è disponibile in download gratuito dal sito della mostra, e tutte le immagini sono in copyleft.