Giunge alla sesta edizione "I classici in classe", la rassegna dei gruppi musicali scolastici, che presenta una panoramica delle diverse attività didattiche condotte in alcune scuole di Bologna e Casalecchio e in medie ad indirizzo musicale, per l’apprendimento della musica. L’evento, coordinato da Anna Scalfaro, è parte della rassegna La Soffitta 2013 ed è promosso dal Dipartimento delle Arti e da Il Saggiatore musicale, con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, del Comune di Bologna e del Comune di San Lazzaro di Savena.
L'appuntamento è per lunedì 6 maggio, alle 20, nell'Aula Magna di Santa Lucia. L'ingresso è gratuito. A questa sesta edizione partecipano studenti e insegnanti della scuola primaria statale "G. Carducci" di Bologna, delle scuole medie a indirizzo musicale "R. de’ Passeggeri", "Guido Reni", "C. Pepoli", "Rolandino de Passeggeri" di Bologna e "G. Marconi" di Casalecchio di Reno del Liceo classico "L. Galvani" e del Liceo classico "M. Minghetti" di Bologna, del Liceo scientifico "Enrico Fermi" di Bologna e dell'Associazione "Le Muse e il Tempo" - Centro di formazione, ricerca e didattica della musica.
L’evento è strutturato come uno spettacolo: sul palco si avvicenderanno gruppi strumentali e corali nonché strumentisti solisti, dalla scuola primaria agli istituti d’istruzione secondaria superiore. Ogni esecuzione sarà introdotta dagli alunni stessi, che evidenzieranno il contesto storico e le caratteristiche salienti dei brani presentati. I docenti, dal canto loro, dichiareranno gli obiettivi che hanno guidato nel percorso didattico. Si mira così a ricongiungere i due aspetti della prassi e della teoria musicale, spesso separati eppure entrambi essenziali per la formazione culturale del cittadino.
La manifestazione si rivolge non soltanto agli addetti ai lavori, ma a chiunque voglia interrogarsi sul ruolo che spetta alla musica in un progetto formativo: se essa si lasci, cioè, ridurre a mera dimensione ludica, a stimolo di un indistinto spontaneismo "creativo", o se non vada invece considerata un alimento intellettuale propizio al progresso dell’individuo, della società, della cultura.