Roberto Guidorzi, docente di Automatica al Dipartimento di Ingegneria dell’energia elettrica e dell’informazione, domani pomeriggio sarà protagonista di una conferenza dedicata a un antico e straordinario oggetto, che da più di un secolo è oggetto delle attenzioni di archeologi e scienziati: la macchina di Anticitera.
Tutto è iniziato un giorno dell'anno 1900, in Grecia, quando un gruppo di pescatori di spugne venne sorpreso da una tempesta mentre navigava nel tratto di mare compreso tra il Peloponneso e l'isola di Creta. La loro nave perse la rotta e gli uomini a bordo furono costretti a trovare rifugio nella piccola isola rocciosa di Cerigotto, chiamata anche Anticitera. Fu al largo di quell'isola che, nascosto a circa 43 metri di profondità, quel gruppo di pescatori scoprì il relitto di un'antica nave, naufragata in quelle acque agli inizi del I secolo avanti Cristo.
La nave trasportava molti oggetti di valore e opere d'arte, tra cui statue in bronzo e in marmo. Tra i reperti recuperati, però, gli archeologi rinvennero anche uno strano blocco di pietra che al suo interno inglobava un ingranaggio.
Il reperto, una volta che venne esaminato con attenzione, si rivelò essere in realtà un antico e complesso meccanismo incrostato e corroso dal tempo. Una vera e propria macchina meccanica di cui erano sopravvissute tre delle parti principali e decine di frammenti minori.
E' iniziato in quel momento il lungo e complesso lavoro di ricerca attorno alla Macchina di Anticitera. C'è voluto più di un secolo di lavoro per ricostruire, con sofisticate tecniche d'indagine, la struttura del meccanismo e il suo modo di operare, e oggi sappiamo che la Macchina di Anticitera è il primo calcolatore analogico della storia. Grazie al suo complesso meccanismo - incredibilmente compatto ma anche incredibilmente preciso - la macchina era capace di calcolare il sorgere del sole, le fasi lunari, i movimenti dei cinque pianeti allora conosciuti, gli equinozi, i mesi, i giorni della settimana e, pare, anche le date dei giochi olimpici.
Un oggetto unico, costruito più di due millenni fa con un elevatissimo livello di sofisticazione. Per capirne la straordinaria unicità e scoprirne i segreti, l'appuntamento è per domani pomeriggio, alle 17, nell'Aula Magna della Scuola di Ingegneria e Architettura.