Domani, dalle 10, alla Scuola di Scienze politiche, il Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'economia presenta il convegno "Giovani e mercato del lavoro: instabilità, transizioni, partecipazione, politiche".
Uno degli effetti più evidenti della globalizzazione è stato per i giovani appartenenti a diverse coorti (sia quella relativa alla fascia di età compresa tra i 15 e 24 anni, sia quella dei cosiddetti giovani adulti compresa tra i 25 e 34 anni), l’aumento dell’insicurezza nelle diverse sfere dell’esistenza personale, a partire da carriere occupazionali instabili e precarie per arrivare alla difficoltà di prendere decisioni di lungo periodo, come formare una famiglia o avere figli.
Per cercare di comprendere i motivi di questo svantaggio giovanile, particolarmente evidente in Italia, una mole crescente di analisi si è incentrata sulle caratteristiche e sulle conseguenze dell’occupazione, della disoccupazione e dell’inattività giovanile, mettendo al centro dimensioni relative ai percorsi dell’istruzione e della formazione, ai dispositivi e agli strumenti di supporto ai percorsi di transizione, alle caratteristiche della domanda di lavoro, agli elementi specifici nazionali e locali di regolazione del mercato del lavoro, alle forme di protezione sociale garantite o meno dal lavoro o da altre agenzie come la famiglia, all’importanza delle reti sociali e al ruolo delle organizzazioni di rappresentanza, solo per citare alcuni filoni di indagine.
Attorno a queste piste di ricerca, nonché alle implicazioni che il rapporto tra i giovani e il lavoro ha per la loro vita quotidiana, si concentrerà il convegno, focalizzato sulla realtà italiana e sull’analisi delle differenze tra contesti territoriali, anche in dimensione comparativa.