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Come cambia il pianeta

Al Museo Geologico "Giovanni Capellini" una mostra che racconta i cambiamenti del paesaggio su scala globale, nazionale, regionale e locale. In mostra le foto inedite di Luigi Fantini scattate nel 1935 e quelle ripetute 70 anni dopo dal geologo Giorgio del Rio
Come cambia il pianeta

Quando il pianeta era più caldo di oggi? Quando più freddo? E quanto? Come era l'Italia negli ultimi due periodi più caldo e più freddo? Come cambiano i nostri fiumi? Come cambiano nei decenni i nostri calanchi? Una risposta a queste domande arriva grazie alla mostra "Quanto cambia il pianeta che cambia?", che apre venerdì 3 maggio al Museo Geologico "Giovanni Capellini". L'inaugurazione è in programma alle 11, con gli interventi di Angelo Varni (Sistema Museale di Ateneo), Fabio Roversi Monaco (Fondazione Carisbo) e Paola Gazzolo (Regione Emilia-Romagna). Seguirà una visita guidata della mostra condotta dal curatore Federico Fanti.

Si potranno vedere esempi alle scale globale del mondo, nazionale dell'Italia, regionale del Fiume Santerno a Imola e locale dei calanchi delle colline di Bologna. Fra questi, l'esempio bolognese è frutto della collezione di foto inedite di Luigi Fantini, scattate nel 1935 e ripetute 70 anni dopo dal geologo Giorgio del Rio, che le ha donate al Museo Capellini.

Le foto sono un documento impressionante della rapidità di cambiamento del paesaggio della prima collina bolognese e del margine pedemontano dell'intera regione. Il documento è tanto educativo quanto coerente con i risultati che si traggono dagli altri tre esempi proposti a scale temporali e spaziali maggiori.