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Teatro, comunità civili e comunità specifiche

Il nuovo progetto de La Soffitta si concentra sul processo di costruzione di identità a partire dalla creazione di comunità di individui che si uniscono per fare teatro o che in situazioni di convivenza forzata (il carcere) o di condizioni affini (l’esilio, la malattia, il licenziamento) trovano nel teatro una pratica e una finalità condivise
Teatro, comunità civili e comunità specifiche

Un percorso in video attraverso due esperienze argentine e cinque italiane, più gli spettacolo "Pinocchio", "Lavoravo all'Omsa" e "Tutto quello che rimane", oltre all'azione di strada "Brigate teatrali Omsa". E' il programma del progetto de La Soffitta 2013 "Teatro e comunità", curato da Cristina Valenti con la collaborazione di Giada Russo.

Il primo appuntamento è per lunedì 22 aprile, ore 21, ai Laboratori delle Arti, con "Teatro, comunità civili e comunità specifiche", rassegna di sette video che testimonia due esperienze argentine e cinque italiane basate sull’interazione fra teatro e comunità.

A seguire, martedì 23, sempre alle 21, i Laboratori delle Arti ospitano lo spettacolo "Pinocchio": Babilonia Teatri e Compagnia Gli Amici di Luca insieme in un evento unico, con attori professionisti e persone uscite dal coma. Il progetto include inoltre lo spettacolo "Lavoravo all’Omsa" (venerdì 3 maggio, ore 21 ai Laboratori delle Arti) presentato dal Teatro Due Mondi, protagonista anche di "Brigate teatrali Omsa", azioni di strada con operaie ex Omsa (sabato 4 maggio ore 17 in via d’Azeglio). Il progetto si concluderà martedì 14 maggio, ore 21, ai Laboratori delle Arti con lo spettacolo "Tutto quello che rimane" della compagnia TAM Teatromusica.

"Il progetto - spiega Cristina Valenti - nasce con l’obiettivo di indagare i confini della relazione fra teatro e comunità attraverso la presentazione di esperienze particolarmente significative, ciascuna portatrice di una peculiare idea di comunità. Il teatro comunitario in senso proprio nasce in Argentina, a partire dagli anni Ottanta, alla fine della dittatura militare. Si tratta di comunità teatrali civili, aperte e inclusive, formate da "cittadini-attori" non professionisti, che attraverso gli spettacoli raccontano la storia del quartiere, i suoi miti, le sue leggende. Un teatro che nasce dalla e per la comunità, autrice e destinataria essa stessa di un prodotto artistico di forte significato sociale e politico".

"Ma di teatro comunitario si può parlare anche a proposito di esperienze artistiche che si rivolgono a comunità specifiche con le quali interagiscono dando vita a risultati di grande rilievo. È il caso della compagnia Gli Amici di Luca, composta da ragazzi con esiti di coma, che ha come obiettivo la creazione di una comunità teatrale d’eccezione. Il recente incontro con Babilonia Teatri ha dato vita a 'Pinocchio', un lavoro che costruisce 'un matrimonio di necessità' per 'mettere in gioco il proprio vissuto' e 'rivendicare un ruolo'. Seconda compagnia ospitata, il Teatro Due Mondi di Faenza che ha avviato recentemente due progetti teatrali con le operaie licenziate della Omsa e con i rifugiati politici. Dal progetto Omsa nascono la performance di strada 'Brigate teatrali', che irromperà pacificamente lungo via d’Azeglio nell’ora del 'passeggio', e lo spettacolo 'Lavoravo all’Omsa', che rilegge la vertenza delle operaie attraverso 'Santa Giovanna dei Macelli' di Brecht e vede in scena un’ex operaia inserita nel gruppo degli attori. Terza compagnia, il Tam Teatromusica di Padova con 'Tutto quello che rimane', che racconta in forma performativa e multimediale vent’anni di lavoro teatrale in carcere. La mappa si completa con una rassegna video che permetterà di avvicinare la realtà argentina capostipite e altre esperienze italiane".

"Filo conduttore del progetto: il processo di costruzione di identità a partire dalla creazione di comunità di individui che si uniscono per fare teatro (l’esperienza argentina e le sue filiazioni) oppure, in situazioni di convivenza forzata (il carcere) o di condizioni affini (l’esilio, la malattia, il licenziamento), trovano nel teatro una pratica e una finalità condivise".