Per La Soffitta 2013 il Centro La Soffitta del Dipartimento delle Arti dedica un progetto - a cura di Tihana Maravič - alla compagnia teatrale O Thiasos, diretta dalla regista, autrice e attrice Sista Bramini. In programma ci sono due spettacoli, un incontro pubblico e un laboratorio teatrale per studenti Unibo.
Si inizia domani sera, giovedì 18 aprile, alle 21, ai Laboratori delle Arti, con lo spettacolo "La donna scheletro", fiaba inuit, corto teatrale da "Donne che corrono coi lupi" di Clarissa Pinkola Estes. Regia e drammaturgia di Sista Bramini; con Camilla Dell’Agnola e Valentina Turrini. Al termine dello spettacolo ci sarà un incontro pubblico con Sista Bramini, Camilla Dell’Agnola e Valentina Turrini, coordinato da Tihana Maravič.
La donna scheletro nasce sul greto di un fiume da una ricerca su canti e ritmi inuit e siberiani. In un paesaggio fatto di ossa, conchiglie, strumenti musicali, lamenti e borbottii, l’incontro di due personaggi femminili opposti fa nascere un racconto che attraverso diversi registri teatrali, dal comico al patetico, dal drammatico al poetico - riesce a evocare lo spirito della Donna Scheletro, convocando in un’unica narrazione un mistero che si fa universale. Per guadagnare qualche lira Mara, una modesta signora rimasta sola da tempo, presenta la sua amica e geniale narratrice Zinne, ad un pubblico radunato non si sa come. Zinne è una barbona folle che raccoglie le ossa e conosce un’unica storia. Le due donne, molto diverse tra loro, si esprimono con modalità e caratteri opposti, raccontando attraverso la fiaba il loro stralunato sodalizio e la loro disperazione. La narrazione si fa azione drammatica in un crescendo appassionato.
Le due giovani attrici coinvolgono il pubblico in uno spazio e in un tempo sempre più densi in cui traspare un’essenzialità d’intenti che rivela quanto lottare per amare sia anche lottare per vivere: non si può fuggire dal trovarsi faccia a faccia con la Signora Morte.
Si continua poi venerdì 19 aprile, sempre alle 21 ai Laboratori delle Arti, con "Demetra e Persefone", spettacolo di narrazione con canti polifonici tradizionali dall’inno omerico a Demetra. Con Sista Bramini, Camilla Dell’Agnola e Valentina Turrini. Testo scritto e narrato da Sista Bramini; musiche originali di Francesca Ferri; costumi di Birgit Androschin.
Sul prato primordiale le divinità femminili raccolgono fiori stupendi. Tra loro c’è Persefone, figlia di Demetra - dea della natura e dei campi coltivati - e di Zeus, re degli dei. Ades, dio dei morti, se ne innamora e con l’inganno la rapisce, portandola nel suo regno di tenebra. Demetra disperata cerca la figlia dappertutto e quando viene a sapere che ella vive lì dove nessun immortale, compresa lei stessa, potrà mai raggiungerla, lascia indignata l’Olimpo adirata con gli dei che non hanno impedito il rapimento. Inconsolabile, la dea vaga per il mondo mentre il suo dolore contagia tutta la natura che prende, inesorabile, a inaridire. Persefone intanto, pur nella nostalgia per la madre e il mondo di sopra, sembra amare Ades, così Zeus, allarmato per la sorte degli esseri viventi, decreta che Persefone passerà un terzo del tempo con lo sposo tra i morti e due terzi con la madre sulla terra dando così origine alle stagioni.
Con il mito del ratto di Persefone ci troviamo di fronte al mistero della forza germinativa che gli antichi celebravano nel segreto dei Misteri Eleusini. La narrazione si fa nocchiero dell’avventura e scivola lungo il fiume del canto a due voci, che lo accompagna nell’emozione del dipanarsi della vicenda.
La compagnia O Thiasos ha sviluppato in vent’anni due direzioni di ricerca teatrale: la prima, chiamata "O Thìasos TeatroNatura" in cui il mito antico dialoga con il paesaggio attraverso la messa in scena di spettacoli itineranti in luoghi naturali; mentre la seconda è incentrata sulla narrazione teatrale con spettacoli accompagnati da musica strumentale e corale.
Il filo rosso del progetto del Centro La Soffitta - intitolato "Un teatro nel paesaggio, un paesaggio nel teatro" - è il paesaggio interiore dell’universo femminile. Le fonti lontane e i miti antichi - elaborati attraverso i canti e la narrazione - riportano in campo domande universali sull’inscindibile legame tra l’amore, la vita e la morte, illuminate dal concetto antropologico, tipicamente femminile, della ciclicità e della trasformazione.
Tutti gli eventi in programma si svolgono ai Laboratori delle Arti ad ingresso gratuito, con ritiro i coupon dalle ore 20 fino ad esaurimento posti.