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Malattie cardiache, più a rischio i pazienti con masse surrenali ad aumentata produzione ormonale

E' il risultato di una ricerca, pubblicata oggi sulla rivista scientifica "The Lancet Diabetes & Endocrinology", durata 15 anni e realizzata dall'Unità operativa di Endocrinologia del Policlinico di Sant'Orsola
ricercatore

Ictus e infarto? Il rischio che si verifichino può dipendere anche da un aumento delle secrezioni ormonali dovuto alla presenza di masse surrenali. Una patologia quasi sempre asintomatica, che viene rilevata il più delle volte nel corso di esami strumentali realizzati per altri motivi, e che interessa solo al Policlinico di Bologna oltre 500 pazienti l’anno. La scoperta, che permetterà di mettere a punto nuove strategie diagnostiche e terapeutiche, è il frutto di una ricerca tutta bolognese, pubblicata oggi sulla rivista scientifica "The Lancet Diabetes & Endocrinology".

Lo studio - condotto su 200 pazienti per un periodo di 15 anni – è stato realizzato dall'Unità operativa di Endocrinologia del Policlinico di Sant'Orsola, diretta dal professor Renato Pasquali e ha coinvolto l'Unità operativa di Radiologia (dottoressa Rita Golfieri).

La ricerca ha mostrato per la prima volta come nei pazienti con masse a livello delle ghiandole surrenali, il più delle volte asintomatiche, ci sia una relazione tra l'aumento della secrezione ormonale e la mortalità per malattie cardiovascolari, in particolare infarto e ictus. Le malattie cardiache sono, infatti, quasi 5 volte più frequenti in presenza di ipersecrezione ormonale rispetto ai casi di masse surrenaliche non secernenti. Allo stesso modo la percentuale di sopravvivenza si riduce dal 98% dei casi, quando si ha una produzione ormonale stabile, al 60% in condizioni di aumentata produzione dell´ormone cortisolo.

Le masse a livello delle ghiandole surrenali sono frequentemente diagnosticate con studi di imaging effettuati per la ricerca di patologie completamente estranee al surrene. Nello specifico sono il sempre maggiore utilizzo di ecografia, TAC e risonanza magnetica ad aver reso più frequente il riscontro occasionale di queste lesioni. I risultati ottenuti permetteranno di mettere a punto nuove strategie diagnostiche e terapeutiche per i pazienti portatori di masse surrenaliche. Solo al Policlinico di Sant'Orsola se ne contano tra i 500 e i 600 ogni anno.